mercoledì 28 agosto 2013

I sogni e il loro linguaggio


Ognuno di noi dorme in media otto ore per notte e, strettamente legato al dormire è il sogno, caratterizzato dalla percezione di immagini e suoni che all’apparenza sembrano reali.


Nel metodo psicoanalitico messo a punto da Freud, l’interpretazione dei sogni rappresenta uno dei modi attraverso cui egli cercò di trattare i disturbi “funzionali”, ossia disturbi dovuti ad alterazioni delle funzioni fisiche e psichiche, in cui mancava una corrispondente lesione strutturale a livello corporeo.
Secondo Freud, il sogno rappresenta sempre l’appagamento di un desiderio.Ogni desiderio può quindi provocare un sogno.

Esistono però desideri di tipo diverso: vi sono quelli di cui siamo pienamente coscienti, quelli che rimangano inappagati e quelli che sono repressi nell’inconscio.
Ognuno di noi dorme in media otto ore per notte e, strettamente legato al dormire è il sogno, caratterizzato dalla percezione di immagini e suoni che all’apparenza sembrano reali.
Anche i sogni appartengono a più categorie: vi sono quelli sensati, lineari, che comprendiamo immediatamente; ve ne sono altri che appaiono coerenti e sensati ma che definiamo sconcertanti e, infine altri che appaiono molto confusi, frammentari e privi di qualsiasi senso logico.

Se, dunque, il sogno rappresenta sempre l’appagamento di un desiderio, come considerare i sogni che hanno un contenuto doloroso o tragico? Se sogniamo la morte di un congiunto dobbiamo pensare che è un nostro desiderio che un tale evento si verifichi? No, non è così: nei sogni è raro che il desiderio del soggetto si manifesti con chiarezza

Per questo tipo di sogni, Freud parla, infatti, di contenuto latente e di contenuto manifesto del sogno stesso.

Il contenuto manifesto è il sogno così come appare, ciò che si ricorda e si racconta al risveglio; il contenuto latente è l’insieme dei desideri che hanno originato il sogno.

La mente, tramite un’operazione chiamata “lavoro onirico”, trasforma il contenuto latente nel contenuto manifesto.

Perché accade questo? Perché il contenuto di molti desideri rimossi, se diventasse cosciente in modo chiaro, causerebbe all’individuo un’angoscia insopportabile.

Il lavoro onirico permette dunque al sogno di diventare, come dice Freud stesso, “custode del sonno”.

I sogni e il loro linguaggio

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