mercoledì 28 agosto 2013

Apnea notturna: è pericolosa?


Dorme, russa, ha il respiro pesante, poi si ferma per qualche secondo…. non respira più… oddio è morto!


Ed invece subito dopo tira un grosso respiro e riprende a sbuffare e poi a russare, russare e russare…

Così tutte le notti; che strazio! Potrebbe essere questo una sorta di ” diario di bordo” della moglie il cui marito soffra di apnea notturna, una condizione che si mette in atto durante il sonno e che comporta la sospensione della respirazione in momenti diversi della notte.
Attenzione però, se le crisi sono tante bisogna informare il medico.
L’apnea notturna è pericolosa per la vita di chi ne soffre? Sicuramente no, il rischio che sospendendo la respirazione non vi sia più modo di riprenderla non esiste proprio, perché è vero che durante la crisi la persona smette di respirare per un periodo che va dai venti fino ai sessanta secondi, a causa della riduzione del tono muscolare e dell’ostruzione delle vie respiratorie, non a caso tale condizione si presenta con più frequenza nei russatori e/o negli obesi, ma è anche vero che i meccanismi di controllo da parte dell’organismo sono tali che il tutto si ripristina autonomamente senza alcun pericolo!
Occorre però dire che se di rischio dovrà parlarsi è relativamente al fatto che in tale condizione si può assistere in questi pazienti durante le crisi ad un aumento della pressione arteriosa e della frequenza cardiaca con vere e proprie crisi di tachicardia sia pure limitate in fatto di durata.
Ma c’è di più, le continue interruzioni di sonno rendono stanco e sonnolente al risveglio chi ne soffre, una persona solitamente di età che va dai 35 ai 55 anni d’età, ma apnee notturne sono anche presenti nei bambini a causa di tonsille e adenoidi ingrossate, dunque un esercito di persone affette dal problema, circa due milioni quelle accertate ma si stima siano almeno sei milioni e per o più uomini. 
Apnea notturna: è pericolosa?

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