martedì 31 gennaio 2017

Liberati delle vene varicose #lsOFb






L’uso frequente e regolare di Varikostan ti garantisce: Effetto curativo per ulcere varicose; Ripristino del naturale flusso sanguigno; Rafforzamento delle pareti venose; Riduzione concreta del dolore alle gambe; Riduzione del rischio di formazione di trombi; Miglioramento della funzione delle valvole venose; Riduzione del lieve gonfiore dei tessuti;

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Come liberarsi delle vene varicose in una settimana #USuqG






Trovata finalmente la salvezza dalle vene varicose?! Una volta, mentre leggevo dei blog su internet, ho trovato su un forum medico una nota scritta da un flebologo di Roma che ha attirato la mia attenzione. Diceva che nel nostro paese il trattamento per le vene varicose non funziona perché la medicina tradizionale non cura la causa della malattia, ma solo i suoi sintomi. Il medico mi ha suggerito una nuova crema per terapia antivaricosa, Varikostan, che ha dato un'alta percentuale di risultati positivi. Ho cercato delle informazioni su dove trovare questa crema e ho trovato questo negozio. All'inizio non mi fidavo, perché fanno pubblicità di così tante cose in TV... Ma di questa crema ho trovato solo recensioni positive, perciò ho deciso di ordinarla. Così ho ordinato Varikostan. Il pacco è arrivato dopo circa una settimana. L'ho aperto, ho letto le istruzioni e ho cominciato a usare la crema.

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Eliminare l’angioma dalla pelle

Le macchie sulla pelle e in particolare quelle sul viso sono antiestetiche e molte persone desidererebbro toglierle.
Oggi questo è possibile grazie alle nuove tecnologie laser impiegate in medicina estetica per cui con poche sedute e assolutamente con procedure indolore si possono eliminare macchie come l’angioma, l’iperpigmentazione cutanea ma anche cicatrici e tatuaggi.

Sul sito di medicina estetica http://www.laser-terapia.net/ si trovano valide spiegazioni sui vari tipi di inestetismi e tutte le indicazioni per procedere a eliminarli con l’aiuto della medicina estetica.
Sulla colonna di sinistra alla home page trovate infatti tutti i vari possibili inestetismi che si possono formare con l’età o che sono congeniti o che si hanno per un incidente ecc e sotto ancora le informazioni generali al sito web.
Cliccando su un inestetismo ad esempio l’angioma, viene fuori una pagina dedicata con la spiegazione di cos’è l’angioma e il trattamento estetico più indicato per eliminarlo.
L’angioma in pratica è una macchia della pelle, che si forma con dilatazione dei capillari sanguigni.
Può essere di varia forma e dimensione, e vari colori dal rosa pallido al rosso quasi blu, e si concentrano di solito sul viso.
Gli angiomi spesso sono presenti fino dalla  nascita e a volte spuntano anche nei primi mesi di vita.

Spesso  dopo comincia una fase di regressione spontanea dell’angioma che lo fa nel corso degli anni scomparire del tutto o  parzialmente.

Questo inestetismo viene rimosso in medicina estetica con il Dye laser, il laser a luce pulsata (IPL), e il n-yag in base alla sua tipologia e questo lo valuta  il medico dopo un’accurata visita .Sul sito http://www.laser-terapia.net/ trovate vari indirizzi di medici estetici in tutta Italia.
Si fanno da due a  tre sedute per eliminare l’angioma e questo dipende dalla sua dimensione e  estensione.

Nel sito http://www.laser-terapia.net/ in basso a sinistra i medici estetici che lo desiderano possono iscriversi e comparire nel data base di questo portale che unisce vari medici estetici di tutta Italia che sono così facilmente reperibili scegliendo la propria regione e la propria città dove trovare un medico competente e serio che ci può aiutare nella cura di vari inestetismi estetici.



Fonte: http://salute-bellezza.mg-freewebsite.net/chirurgia-estetica/chirurgia-plastica/eliminare-langioma-dalla-pelle/

Sbarazzarsi delle vene varicose senza neppure uscire di casa? #L0goL






La vita sedentaria provoca i primi sintomi di quelle che vengono chiamate vene varicose. Talvolta neppure ce ne accorgiamo, oppure pensiamo si tratti soltanto di stanchezza passeggera. Le gambe tendono a gonfiarsi, arriva il dolore e talvolta il formicolio e il prurito...La brutta abitudine legata al fumo e la passione per il cibo poco sano, hanno senza dubbio contribuito a peggiorare il quadro generale. Ecco cosa ho scoperto su questo gel! Garantito al 100% per la rimozione delle vene varicose Ideato specificamente per l'utilizzo casalingo Risultati super veloci Efficacia sorprendente Prezzo davvero abbordabile Miglioramento delle condizioni della pelle e trattamento contro la cellulite

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Drenante Per Sgonfiare la Pancia, Funziona? #QjM42






Problemi di pancia gonfia? Vorresti dimagrire e cerchi un buon drenante per sgonfiare e depurare il tuo organismo? Vediamo come funziona BB-Dren, un integratore consigliato per il dimagrimento e per la depurazione dell’organismo. Usare BB Dren è semplicissimo: basta sciogliere 15 ml di prodotto in mezzo litro d’acqua e berlo durante la giornata, in questo modo potrai disintossicare il tuo organismo ed eliminare le scorie e le tossine che il nostro organismo assume per colpa di uno stile di vita sbagliato, della alimentazione scorretta, dello stress e del consumo di cibi estremamente raffinati.

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Un trattamento unico ed efficacissimo creato per chi soffre cellulite e depositi di grasso #N8qiy






Un trattamento unico ed efficacissimo Garantisce la completa rimozione della cellulite in pochi giorni. Divide i depositi di grasso e favorisce la loro secrezione. L’effetto drenante naturale permette di Purificare l’organismo internamente, rimuove le scorie e le tossine, accelera il metabolismo e normalizza la microflora intestinale.

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AVETE SENTITO PARLARE DELLA Crema alla bava di lumaca ? #ryrss






La crema alla bava di lumaca sembra avere molteplici proprietà: è efficace contro le rughe, per eliminare smagliature e cicatrici, per idratare la pelle secca e contrastare l’acne. Le proprietà cicatrizzanti della bava di lumaca sono state dimostrate in laboratorio, uno studio* ha dimostrato che la bava prodotta dalla specie Helix aspersa potrebbe facilitare la rigenerazione dei tessuti e da qui l’applicazione nelle creme antirughe, anti-acne e per eliminare le cicatrici. In commercio esistono diverse formulazioni di crema alla bava di lumaca. In genere, i preparati a base di bava di lumaca svolgono una funzione rigenerate e antiossidante per la pelle, riuscendo a migliorarne elasticità e tono. La crema alla bava di lumaca è particolarmente indicata per il viso, soprattutto per chi ha pelle secca, problemi di acne o per chi cerca un’alternativa al classico antirughe.

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Orecchini a cerchio: la mia nuova ossessione!

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Orecchini a cerchio

Orecchini a cerchio. Bonjour bellissime! Questa mattina vorrei proporvi un look dal sapore anni Settanta – Novanta dove gli accessori sono gli assoluti protagonisti. Sicuramente gli orecchini a cerchio, che sempre fanno la differenza: ora di moda, mi piacciono molto abbinati a cappelli e a beanie, i cappellini in lana.

Orecchini a cerchio: la mia nuova ossessione!

Oltre al cappello maschile, gli stivali sopra al ginocchio e la borsa a tracolla ho completato il look con una mini di jeans e un maglioncino bianco. Che ne dite di questo look? Vi piace? A fondo post come sempre trovate le marche che indosso :)

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INDOSSAVO:

STIVALI SOPRA AL GINOCCHIO: STEVE MADDEN

ORECCHINI: PARFOIS

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Una vera e propria “Bibbia dello stile”: qui è racchiuso tutto ciò che so della moda, delle tendenze e degli abbinamenti con un capitolo dedicato anche alla mia storia, al mio percorso come blogger e ciò che mi ha portata oggi ad essere in TV a parlare di moda e a scrivere un libro! :)

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LA PIÙ POTENTE FORMULA ANTI-INVECCHIAMENTO È STATA TROVATA #ANb7n






Perché questo siero è diverse volte più forte rispetto ad altri prodotti anti-invecchiamento presenti sul mercato? Il segreto è nelle sue componenti. LeRéel contiene un innovativo complesso di componenti naturali, il più attivo dei quali è l'estratto di lumaca.

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LeRéel: siero innovativo rimozione ETÀ DALLA FACCIA! #M93Wx






É assolutamente possibile sembrare più giovani. La spiegazione a tutto ciò é da ricercare nei più recenti sviluppi della cosmesi, grazie ai quali le donne di tutto il mondo hanno rifiutato i servizi di chirurghi plastici a favore del naturale ringiovanimento.

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Ferro e attività fisica fanno volare i voti a scuola

Buoni voti a scuola? Questione di ferro. È questo il risultato di uno studio condotto dalle Università del Nebraska e della Pennsylvania, che è stato pubblicato sulla rivista scientifica The Journal of Nutrition.

Attività fisica e ferro coppia perfetta 

I ricercatori americani hanno scoperto che l’attività fisica e una alimentazione ricca di cibi che contengono ferro possono fare la differenza anche per quanto riguarda la carriera scolastica.

Quasi mezzo punto in più in media 

Lo studio ha evidenziato che le ragazze al college che sono in forma e hanno livelli corretti di ferro nel sangue raggiungono migliori risultati in media, rispetto alle compagne poco sportive e con bassi livelli di ferro.

Perché il ferro è importante?

Il ferro viene assorbito nello stomaco, entra nel sangue, si installa sull’emoglobina contenuta nei globuli rossi e da questa viene trasportato a tutte le cellule. Se non assorbiamo abbastanza ferro, le cellule non si ossigenano in modo adeguato, soffrono, si infiammano, muoiono.

Importante assumere anche vitamina C per assimilarlo bene

Perché il ferro arrivi alla sua destinazione finale sono indispensabili le vitamine del gruppo B e C. Le dosi giornaliere raccomandate per l’assunzione di ferro attraverso la dieta sono di 10 milligrammi al giorno.

Sintomi di chi ha poco ferro

Chi ha poco ferro è pallido, è affaticato, ha difficoltà di concentrazione, è irritabile e spesso tachicardico.

La ricerca ha coinvolto solo ragazze

I ricercatori hanno analizzato i dati riguardanti 105 ragazze, scoprendo che c’è una correlazione tra attività fisica e giusti livelli di ferro nel sangue e buoni voti a scuola, rispetto a chi è fuori forma e con poco ferro nel sangue.

Gli alimenti ricchi di ferro 

Tra gli alimenti più ricchi di ferro troviamo il cioccolato fondente extra, i frutti di mare, il muesli, le lenticchie, la carne rossa, il pollo, le patate, la frutta secca, le verdure a foglia larga.

 

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La crema alla bava di lumaca funziona davvero? #R7lsw






Tutto in una sola crema: antirughe, eliminazione macchie della pelle, eliminazione cicatrici, riduzione dei segni lasciati dall'acne, riduzione delle smagliature. La crema alla bava di lumaca funziona davvero? La pelle risulta rinvigorita e decisamente più tonica, il colorito migliore e più uniforme, qualche macchietta solare è addirittura scomparsa.

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Esami clinici in aumento fino al 20%, colpa della deospedalizzazione

Esami clinici in aumento fino al 20% per colpa della deospedalizzazione: ad affermarlo è Marcello Ciaccio, presidente nazionale della Società Italiana di Biochimica Clinica e Biologia Molecolare Clinica (Sibioc), il quale punta il dito contro gli sprechi del sistema sanitario che porta gli italiani a sottoporsi a esami che, in molti casi, non sarebbero necessari. E così la spesa aumenta e gli sprechi anche.

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Bava di lumaca: 7 cose da sapere prima di storcere il naso #GkPYr






Abbiamo cercato di capire perché sono tutti impazziti per la bava di lumaca. È solo una questione di moda? Ecco cosa abbiamo trovato Non è una moda, ma un rimedio antico Lo diceva già Ippocrate più di duemila anni fa che le lumache sono un toccasana per la pelle. Vennero nel tempo usate come rimedio naturale contro la tosse e la gastrite. Il vero boom avvenne però intorno agli anni ’80 quando, in Cile, la famiglia Bascuna si rese conto che, coloro che maneggiavano questi animali destinati al mercato alimentare, avevano una pelle soffice, una rivelazione che suscitò l’interesse di studiosi e ricercatori di ogni dove che ne hanno analizzato e verificato i miracolosi effetti . Collagene, elastina, acido glicolico, vitamina A ed E: nella bava di lumaca ci sono elementi in grado di rigenerare la pelle. È idratante, nutriente ed esfoliante. Come le più classiche creme di bellezza si usa preferibilmente due volte al giorno, mattino e sera. Mentre su zone più delicate, dove ci siano macchie o cicatrici si può usare anche tre volte. Già dopo il primo mese si vedono i risultati sulle rughe di espressione.

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Cinque fotografi famosi del ‘900 che non potete non conoscere

 
Il ‘900 è stato un secolo innovativo in praticamente ogni ambito. Le automobili, gli aeroplani, l’elettricità e l’energia atomica, il cinema, la radio, la televisione, i vaccini e decine di altre novità hanno cambiato la vita degli uomini ad ogni latitudine, indipendentemente dalla loro origine o ricchezza.

E se il XX secolo viene spesso ricordato come un secolo di immani tragedie, c’è anche da dire che, in mezzo a tutte quelle morti, ci fu anche un generale progresso dell’umanità, con un allungamento costante della speranza e della qualità della vita, un fortissimo aumento demografico e una crescita economica spaventosa.

I cambiamenti della fotografia

Tra tutte queste innovazioni, una parola vogliamo oggi spenderla per la fotografia, la novità che forse è cambiata più radicalmente in questi ultimi anni. Il cinema del XXI secolo non è poi così differente da quello del XX, e lo stesso vale per le automobili, la musica o la medicina.

La fotografia di questi primi anni Duemila, invece, vive in un modo completamente diverso da quella di pochi anni prima, digitale e iperdemocratica, in cerca di una propria nuova dimensione tra social network e cellulari.


Leggi anche: Cinque tra i fotografi italiani più famosi e importanti

Nel ‘900 la fotografia era, almeno in parte, un’altra cosa. Anche se veniva praticata da turisti in gita e ragazzini alle prime armi, aveva professionisti che le dedicavano anima e corpo e un valore informativo ineguagliabile. Uscivano decine di riviste popolari piene di fotografie, spesso anche di ottima fattura. E grandi fotografi partivano per la guerra e per le zone più remote del mondo, in cerca di scatti che sarebbero entrati nella storia.

Fu un secolo, quindi, in cui emersero tantissimi talenti. Ed è anche per questo che oggi è pressoché impossibile stabilire quali siano stati i più grandi fotografi del ‘900. Noi ci accontentiamo, con questo articolo, di cercare di perseguire un obiettivo meno ambizioso: trovarne cinque che, per influenza e fama, bisogna assolutamente conoscere. Ecco le nostre scelte.

 

Man Ray

Il fotografo surrealista

Man Ray con la barba tagliata a metàLa fotografia ha saputo conquistarsi lo status di arte, nel corso del ‘900, un po’ alla volta. E l’ha fatto grazie anche al lavoro di personaggi in un certo senso borderline, che erano sì fotografi ma anche pittori, grafici, a volte cineasti. Uno di questi, forse il più famoso, è stato sicuramente Man Ray.

Nato a Philadelphia, negli Stati Uniti, nel 1890, era figlio di immigrati russi di origine ebraica. Il suo vero nome era infatti Emmanuel Rudzitsky, nome che mantenne durante i suoi studi a New York, dove iniziò a lavorare anche come disegnatore. Iniziò a firmarsi con lo pseudonimo di Man Ray (ovvero “Uomo Raggio”) nel 1912, mentre le prime esperienze con la macchina fotografica risalgono al 1914, anche se in quella fase la utilizzava ancora solo per immortalare i propri disegni.

L’incontro con Duchamp e il trasferimento a Parigi

La svolta per la sua carriera arrivò nel 1915. A New York gli venne infatti presentato Marcel Duchamp, che divenne suo grande amico e lo convinse ad aderire al dadaismo. Non trovando adeguati spazi negli Stati Uniti, nel 1921 si trasferì in Francia, alimentando quel gruppo di grandi artisti americani – la “Generazione perduta” degli Hemingway, dei Fitzgerald, dei Pound – che in quegli anni viveva a Parigi.

Qui si dedicò anima e corpo alla fotografia, trovando successo in particolare come ritrattista. Immortalò James Joyce, Gertrude Stein, Jean Cocteau e altri. Sperimentò anche nuove tecniche, ad esempio creando quella che lui chiamava la “rayografia”, cioè immagini fotografiche ottenute appoggiando degli oggetti direttamente sulla carta sensibile.

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Aderì poi al surrealismo e realizzò alcune foto celebri – come quelle che trovate qui di seguito – in cui la protagonista assoluta era Kiki de Montparnasse. Dietro questo pseudonimo si nascondeva una ballerina di can can, Alice Prin, con cui per qualche anno Man Ray intrattenne una complicata relazione sentimentale.

Con l’arrivo della Seconda guerra mondiale l’ispirazione di Ray, come di tutte le avanguardie parigine, andò scemando. Lui, ebreo, fu costretto nel 1940 a rientrare negli Stati Uniti, anche se nel dopoguerra ritornò a stabilirsi a Parigi, ormai sua vera e propria patria d’adozione. È scomparso nel 1976.

Bianco e nero, foto di Man Ray che ritrae Kiki de Montparnasse con una maschera africana Il violino d'Ingres, foto di Man Ray degli anni '20

 

Dorothea Lange

I ritratti della Grande Depressione

Dorothea Lange, una delle più grandi fotografe del '900, nel 1936Americana era anche Dorothea Lange, la seconda grande fotografa della nostra cinquina e l’unica donna. Non che, a ben guardare, nella storia siano mancate le grandi donne dedite alla fotografia: in altri nostri articoli abbiamo infatti presentato le interessanti figure di Diane Arbus, Cindy Sherman e della nostra Tina Modotti. La Lange, però, anche per motivi storico-sociali ci pare essere quella che più di tutte ha lasciato un segno.

Nata a Hoboken, nel New Jersey, nel 1895, si dedicò alla fotografia giovanissima, nonostante un handicap alla gamba destra dovuto alla poliomielite. La sua formazione avvenne a San Francisco, dove si sposò con un pittore e venne a contatto coi fotografi del Gruppo f/64, di cui parleremo, pur non aderendo mai formalmente al movimento.

La povertà degli anni ’30

Il periodo più proficuo della sua carriera furono gli anni ’30. La crisi del ’29, infatti, aveva gettato sul lastrico milioni di americani, e lei aveva colto l’occasione per ritrarre le pesanti condizioni di vita dei contadini californiani. I suoi scatti avevano attirato l’attenzione sia di economisti che di agenzie statali, che le commissionarono ulteriori lavori.

Fu in queste condizioni che la Lange realizzò quella che è la sua fotografia più famosa, Migrant Mother, che potete vedere anche qui sotto. La donna ritratta nello scatto era Florence Owens Thompson, una trentaduenne coltivatrice di piselli che però era rimasta senza terra, nonostante i sette figli al seguito.

Gli anni ’30 furono importanti anche dal punto di vista personale, perché nel 1935 la Lange divorziò dal primo marito e sposò Paul Taylor, proprio uno degli economisti che avevano lavorato con lei alla raccolta dei dati sugli effetti della crisi.

Finita la stagione della Depressione e del conseguente New Deal, la Lange entrò nell’Agenzia Magnum e poi fu tra i fondatori della rivista Aperture. Un aggravamento delle sue condizioni di salute, però, la tenne presto lontana dalla strada, che era la prima radice della sua fotografia. È scomparsa a San Francisco nel 1965.

Madre migrante di Dorothea Lange, una delle foto che hanno fatto la storia del Novecento Children of Oklahoma drought refugee in migratory camp in California, una delle foto di Dorothea Lange che documentano la Grande Depressione americana

 

Ansel Adams

Il fotografo della natura incontaminata

Ansel Adams con la sua inseparabile macchina fotograficaCon Dorothea Lange abbiamo introdotto l’ambiente di San Francisco, che tanta importanza ebbe per lo sviluppo della fotografia come forma d’arte. E se la Lange da quella città partì per ritrarre le sofferenze delle popolazioni californiane, Ansel Adams invece ne fece la base per i suoi viaggi all’interno dei parchi nazionali americani.

Adams nacque proprio nella città californiana nel 1902, figlio di un imprenditore che, a 14 anni, durante una vacanza allo Yosemite National Park, gli regalò la prima macchina fotografica. Da quel momento in poi per lui la fotografia divenne essenzialmente un mezzo per ritrarre la natura e il paesaggio. Non a caso, i primi lavori li realizzò come socio del Sierra Club, una organizzazione ambientalista allora piuttosto diffusa.


Leggi anche: Cinque grandi fotografi contemporanei da cui lasciarsi ispirare

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Nei primi anni ’30 divenne uno dei principali animatori del Gruppo f/64 a cui appartenevano futuri maestri come Imogen Cunningham, Edward Weston, Willard Van Dyke ed altri ancora. L’idea era quella di realizzare fotografie con una grandissima profondità di campo, che avrebbe consentito una grande accuratezza nei dettagli. Grande esperto dell’uso della luce, elaborò alcune tecniche d’avanguardia per controllarne la resa su carta.

Non solo parchi nazionali

Realizzò grandi e suggestive fotografie dei più importanti parchi nazionali americani, con una predilezione per quelli californiani. Inoltre, durante la guerra ritrasse i campi di lavoro a cui erano stati destinati i nippo-americani, realizzando dei reportage semplici e toccanti, dal grande impatto.

Continuò la sua attività anche negli anni ’50 e ’60, anche se il turismo di massa nei parchi gli rese più difficile ritrarre la natura incontaminata. Celebrato e insignito di molte onorificenze, è venuto a mancare nel 1984 a Carmel-by-the-Sea, in California, cittadina famosa per aver ospitato negli anni numerosi altri VIP come Clint Eastwood (che ne è stato anche sindaco), Kim Novak, Doris Day, Jennifer Aniston e lo stesso Edward Weston.

The Tetons and the Snake River, forse la più celebre tra le foto di Ansel Adams McDonald Lake di Ansel Adams

 

Henri Cartier-Bresson

L’attimo decisivo

Henri Cartier-Bresson in una foto ormai di qualche anno faDopo i fotografi americani, spostiamoci in Europa. Qui abbiamo identificato due artisti che furono tra loro amici e colleghi, nonché fondatori, assieme, di una delle più importanti agenzie di fotografie del dopoguerra, la Magnum. A crearla, nel 1947 a Parigi, furono infatti David Seymour, George Rodger, William Vandivert e soprattutto Henri Cartier-Bresson e Robert Capa.

Cartier-Bresson nacque a Chanteloup-en-Brie, poco distante da Parigi, nel 1908. Inizialmente fu attratto dalla pittura, avvicinandosi definitivamente alla fotografia solo attorno ai 24 anni. Subito iniziò a formulare una sua teoria sull’istante decisivo che ne avrebbe segnato tutta la carriera e anche alcuni scritti teorici.

Durante e dopo la Seconda guerra mondiale

Durante la guerra fu arrestato e incarcerato dai nazisti, ma riuscì a fuggire dal carcere e ad unirsi alla Resistenza. Nel dopoguerra collaborò con alcune riviste di moda ma, soprattutto, si imbarcò in alcuni importantissimi reportage. Padre, assieme all’amico Robert Capa, del fotogiornalismo moderno, tra la fine degli anni ’40 e gli anni ’50 si recò in Cina, Unione Sovietica, India, Cuba, Giappone, Messico.

Negli anni ’70 limitò di molto la sua attività fotografica, ritornando alla pittura. Continuò comunque ad eseguire ritratti, specialità in cui era particolarmente abile. È scomparso nel 2004 in Provenza, a quasi 95 anni d’età.

The Var Department, altra foto degli anni '30 di Henri Cartier-Bresson Domenica sulle banche del fiume Senna, famosa foto di Henri Cartier-Bresson

 

Robert Capa

Il più celebre fotografo di guerra

Robert Capa all'Ippodromo di Longchamp di ParigiConcludiamo la nostra lista con Robert Capa, che fu il più giovane tra i cinque che abbiamo scelto ma anche quello che, disgraziatamente, scomparve prima. La sua data di morte è infatti il 22 maggio 1954, ad appena 40 anni. D’altronde, il suo modo di intendere la fotografia – sempre in prima linea in ogni guerra – l’aveva già esposto a rischi del genere e gli aveva portato via nel corso degli anni alcune persone care.

Nato a Budapest nel 1913 col nome di Endre Ernő Friedmann, Capa aveva origini ebraiche. Iscritto al Partito Comunista locale, dovette lasciare l’Ungheria a causa del suo coinvolgimento in alcune proteste contro il governo di destra e riparò per qualche tempo a Berlino. Fu proprio nella capitale tedesca che si avvicinò alla fotografia, ma dovette lasciare anche questa città nel 1933, all’avvento del nazismo.

In Spagna con Gerda Taro

Appena ventenne si rifugiò a Parigi, ma per qualche tempo faticò a trovare impiego. Anche per questo accettò di recarsi in Spagna per documentare la guerra civile che là era scoppiata. Fu proprio sul suolo spagnolo che inventò lo pseudonimo di Robert Capa, scelto un po’ per scimmiottare il nome del celebre registra Frank Capra, un po’ per usare un nome neutro a cui attribuire i lavori suoi e della sua compagna Gerda Taro.

La Guerra civile spagnola cambiò radicalmente la vita e la carriera di Capa. Le sue foto cominciarono infatti presto a trovare un grande mercato nelle riviste francesi e in generale in tutta Europa. L’apice lo toccò nel 1936, quando Life e decine di altre riviste pubblicarono la sua celebre foto del miliziano. Purtroppo sempre in Spagna trovò la morte, in un tragico incidente, Gerda Taro.

Concluso il conflitto spagnolo si immerse nella Seconda guerra mondiale, seguendo lo sbarco degli Alleati in Sicilia e poi quello in Normandia. Proprio in quest’ultimo caso Capa riuscì ad effettuare degli scatti dal centro degli scontri, scatti che secondo le testimonianze sarebbero stati di importanza storica. Un tecnico di laboratorio, però, ne distrusse la gran parte in fase di sviluppo, tanto è vero che di quelle foto se ne salvarono solo 11 (e qui di seguito ne trovate una).

Nel dopoguerra si stabilì a Parigi, fondando – come detto – assieme ad amici e colleghi la cooperativa Magnum. Continuò però a partire per i vari fronti in cui si combatteva e proprio durante una situazione di questo genere – in Indocina nel 1954 – trovò la morte per un piede messo inavvertitamente su una mina.

La più famosa fotografia di Robert Capa, il miliziano spagnolo Nelle fauci della morte, foto di Robert Capa realizzata durante lo sbarco in Normandia

 

Segnala altri fotografi famosi del ‘900 nei commenti.

Il post Cinque fotografi famosi del ‘900 che non potete non conoscere è apparso su Cinque cose belle.



Fonte: https://www.cinquecosebelle.it/cinque-fotografi-famosi-del-900-che-non-potete-non-conoscere/

TRATTAMENTO ANTICADUTA CHE FUNZIONA IN MODO SEMPLICE #cNFrT






La caduta dei capelli nelle donne è in costante aumento: stress, trattamenti aggressivi, squilibri ormonali, inquinamento e diete sembrano attualmente esserne la causa. La calvizie femminile nell’immaginario collettivo è meno accettata rispetto quella maschile, poiché culturalmente una bella chioma folta che incornicia il viso è sempre stata una caratteristica estetica di grande femminilità. 1. --> Stimola la ricrescita dei capelli. Krestina è in grado di prolungare la fase di anagen riducendo la fase di telogen già a partire dalla prima settimana di utilizzo. I follicoli cominceranno a crescere così come il numero di bulbi sani e forti. 2. --> Ricostruisce i capelli. Dopo sole 48 ore dall’inizio del trattamento i capelli cominceranno a rigenerarsi e rinforzarsi poiché si attiverà la produzione di tutte quelle sostanze che li compongono e che andranno a riempire i follicoli piliferi prima svuotati. 3. --> Blocca la caduta dei capelli. Per stimolare l’attività delle cellule staminali un normale integratore per capelli non è sufficiente, per cui i capelli cadranno ugualmente. Krestina, invece, è in grado di “saldare” i capelli alla radice così anche dopo frequenti lavaggi rimarranno al loro posto.

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Krestina: il Rimedio Naturale alla Caduta dei Capelli per Lui e Lei in 30 giorni con +67% #o2TX0






Chi ha testato Krestina ha notato un inspessimento dei capelli del 7% durante la prima settimana di utilizzo. Secondo le testimonianze le donne hanno smesso di perdere i capelli durante le prime 48 ore. Molte di loro hanno riacquistato capelli sani e belli in 2 settimane. In alcune persone con diradamento più ampio i nuovi capelli sono comparsi dopo 3 settimane di trattamento. Krestina è il nuovo rimedio per la caduta dei capelli maschile e femminile al 100% naturale composta da con estratti naturali e olii. Krestina si applica prima del lavaggio, partendo dalla radice dei capelli salendo per tutta la loro lunghezza, massaggiando vigorosamente, il preparato sul cuoio capelluto, fino a completo assorbimento, 3 volte a settimana.

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BLACK MASK: MASCHERA VISO CHE FUNZIONA DAVVERO CONTRO I PUNTI NERI E LA PELLE GRASSA!!! #Pqdvv






A vostra grande richiesta Ecco la Maschera Nera per il Viso: BLACK MASK: MASCHERA VISO che Funziona Davvero Contro i PUNTI NERI e la PELLE GRASSA!!!

 

Grazie a una formula efficace riconosciuta in tutto il mondo, Black Mask consente una pulizia profonda del viso contro le imperfezioni:

  • 91 utilizzatori su 100 sentono i benefici già dopo la prima applicazione

  • Nell’84% dei casi la pelle assume un aspetto salutare dopo 14 giorni di applicazioni quotidiane della maschera

  • Il 93% degli utilizzatori si è liberato dei brufoli e di punti neri con un ciclo completo di 1 mese



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Orecchini a cerchio: la mia nuova ossessione!

outifit con stivali al ginocchio

Orecchini a cerchio

Orecchini a cerchio. Bonjour bellissime! Questa mattina vorrei proporvi un look dal sapore anni Settanta – Novanta dove gli accessori sono gli assoluti protagonisti. Sicuramente gli orecchini a cerchio, che sempre fanno la differenza: ora di moda, mi piacciono molto abbinati a cappelli e a beanie, i cappellini in lana.

Orecchini a cerchio: la mia nuova ossessione!

Oltre al cappello maschile, gli stivali sopra al ginocchio e la borsa a tracolla ho completato il look con una mini di jeans e un maglioncino bianco. Che ne dite di questo look? Vi piace? A fondo post come sempre trovate le marche che indosso :)

SE VOLETE VEDERE IL MIO LOOK “IN MOVIMENTO”, QUI TROVATE IL MIO VIDEO LOOKBOOK SU YOUTUBE

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INDOSSAVO:

STIVALI SOPRA AL GINOCCHIO: STEVE MADDEN

ORECCHINI: PARFOIS

GONNA + MAGLIONE: PIMKIE

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Una vera e propria “Bibbia dello stile”: qui è racchiuso tutto ciò che so della moda, delle tendenze e degli abbinamenti con un capitolo dedicato anche alla mia storia, al mio percorso come blogger e ciò che mi ha portata oggi ad essere in TV a parlare di moda e a scrivere un libro! :)

Puoi comprare il libro i tutte le librerie d’Italia oppure QUI

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Fonte: http://www.ireneccloset.com/2017/01/orecchini-a-cerchio-la-mia-nuova-ossessione.html