
L’embolia polmonare è una grave condizione patologica potenzialmente letale.
Viceversa, qualora il soccorso fosse immediato ed efficace, non lascerebbe nessuna traccia nell’organismo. L’embolia è un’ostruzione di vasi sanguigni importanti (in questo caso dei polmoni), provocata da un trombo (o embolo), ovvero un coagulo di sangue.
Come è facilmente intuibile, una eventualità del genere, sebbene teoricamente possibile per tutti, in realtà si verifica in presenza di alcuni fattori di rischio legati a difetti nella circolazione del sangue.Infatti, l’embolia polmonare è quasi sempre collegata con un altro evento patologico, la trombosi venosa.
Come è facilmente intuibile, una eventualità del genere, sebbene teoricamente possibile per tutti, in realtà si verifica in presenza di alcuni fattori di rischio legati a difetti nella circolazione del sangue.Infatti, l’embolia polmonare è quasi sempre collegata con un altro evento patologico, la trombosi venosa.
Embolia polmonare: le cause
Come anticipato, l’embolia polmonare si verifica quando un embolo (che si può formare in qualunque parte del corpo) “migra” fino ad una delle arterie di questi organi della respirazione e la blocca.
Ma perché questo accade? In genere l’embolia viene anticipata da una trombosi venosa profonda, che a sua volta altro non è che la formazione di coaguli sanguigni per difetto di circolazione, negli arti inferiori.
Ma il trombo può formarsi anche in altre occasioni, ad esempio a seguito di interventi chirurgici di tipo ortopedico.
Quando si sostituiscono parti di ossa con protesi (ad esempio femore, bacino o ginocchio), frammenti di grasso, di tessuto, ma soprattutto di sangue, possono “staccarsi” e migrare verso altre aree del corpo fino a bloccare qualche arteria.
Poiché nella maggior parte dei casi l’embolia polmonare è però collegata con la trombosi delle gambe, a scatenarla può essere una prolungata immobilità degli arti inferiori, come durante i viaggi in aereo in soggetti a rischio e l’ingessatura di un arto.
Embolia polmonare: i sintomi
Ma perché questo accade? In genere l’embolia viene anticipata da una trombosi venosa profonda, che a sua volta altro non è che la formazione di coaguli sanguigni per difetto di circolazione, negli arti inferiori.
Ma il trombo può formarsi anche in altre occasioni, ad esempio a seguito di interventi chirurgici di tipo ortopedico.
Quando si sostituiscono parti di ossa con protesi (ad esempio femore, bacino o ginocchio), frammenti di grasso, di tessuto, ma soprattutto di sangue, possono “staccarsi” e migrare verso altre aree del corpo fino a bloccare qualche arteria.
Poiché nella maggior parte dei casi l’embolia polmonare è però collegata con la trombosi delle gambe, a scatenarla può essere una prolungata immobilità degli arti inferiori, come durante i viaggi in aereo in soggetti a rischio e l’ingessatura di un arto.
Embolia polmonare: i sintomi
L’embolia polmonare può avere dei sintomi specifici (che aiutano a capire cosa sta succedendo nell’organismo), anche se non sempre si presentano tutti insieme:
- Dolore al petto (simile a quello dell’infarto)
- Difficoltà a respirare e fiato corto con sibilo (che si manifestano all’improvviso)
- Tosse con espettorato striato di sangue
In presenza di una sintomatologia che presenti queste caratteristiche, e magari di fattori di rischio che vedremo più avanti, la prima cosa da fare è recarsi al pronto soccorso per accertamenti.
Embolia polmonare: i fattori di rischio
I fattori di rischio dell’embolia polmonare sono i seguenti, sempre tenendo conto che un evento simile può comunque capitare a tutti:
- Obesità e gravidanza (il peso crea scompensi a livello di circolazione venosa periferica)
- Interventi chirurgici e impianto di protesi ortopediche (in questo caso, però, esiste una profilassi medica che riduce i rischi)
- Familiarità
- Problemi di circolazione e flebite (infiammazione delle pareti interne di una vena provocata da un ristagno del sangue)
- Età avanzata (gli anziani hanno più probabilità di venire colpiti da questa patologia)
- Immobilità forzata e prolungata (gravidanze a rischio, degenza dopo interventi, viaggi aerei lunghi ecc.)
Embolia polmonare: diagnosi e cure
Se si ha il sospetto di essere stati colpiti da un’embolia polmonare, perché si presentano i sintomi che abbiamo visto, si è stati sofferenti di flebiti di recente, si è stati sottoposti ad un intervento eccetera, bisogna sottoporsi a degli accertamenti immediati al pronto soccorso.
Una TAC toracica e un ecocardiogramma sono gli esami diagnostici che possono evidenziare un’embolia polmonare in corso.
In questi casi, a seconda della gravità i medici possono decidere di eliminare il trombo in modo chirurgico (se è di dimensioni considerevoli) o usare dei farmaci trombolitici, che però hanno effetti collaterali importanti per cui vengono utilizzati solo in casi estremi.
In generale, micro iniezioni di eparina, che è un fluidificante del sangue, permetteranno di riportare la situazione alla normalità.
Leggi sulla Fonte
Una TAC toracica e un ecocardiogramma sono gli esami diagnostici che possono evidenziare un’embolia polmonare in corso.
In questi casi, a seconda della gravità i medici possono decidere di eliminare il trombo in modo chirurgico (se è di dimensioni considerevoli) o usare dei farmaci trombolitici, che però hanno effetti collaterali importanti per cui vengono utilizzati solo in casi estremi.
In generale, micro iniezioni di eparina, che è un fluidificante del sangue, permetteranno di riportare la situazione alla normalità.
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Embolia polmonare: riconoscere i sintomi ed intervenire
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