sabato 3 maggio 2014

Fuggire dalla realtà in vari modi... anestetizzare con una realtà alternativa

Il mezzo più frequentemente adottato per lasciar volare la propria fantasia, alimentandola con input che poi modificava a suo piacimento, era costituito dai film. 

Li guardava decine di volte; li assaporava, li assorbiva, tanto da sentire le sue labbra muoversi in sincronia con le battute recitate nella scena del momento. 
Grazie al cinema, aveva sviluppato la capacità di entrare totalmente nella scena, diventando parte attiva di quella meravigliosa finzione. Quei mondi immaginari, grazie al videoregistratore, si ripetevano fedelmente ogni qualvolta la ragazza lo avesse desiderato. Così, ecco il perpetuo avvicendarsi di commedie, soprattutto quelle ambientate negli anni '50 e '60; storie che avevano sempre la trama giusta e il finale giusto, un vero toccasana (o droga?) per chi aveva diritto (e bisogno) di sognare.E' bello ripensare allo sguardo spensierato che le sgorgava naturale quando assisteva ai film del suo adorato Elvis Presley, così come è facile ricordare il suo volto preda di rapimento emotivo durante un classico come "Via Col Vento". Non è davvero molto comune che una bambina si appassioni a film come quello, ma quando glielo si faceva notare, la piccina scuoteva la testa con sufficienza.Cercava una dimensione in cui essere bambina, e quelle proiezioni gliela garantivano.
http://starebeneitalia.com/component/content/article/183-news/2488-fuggire-dalla-realta-in-vari-modi-anestetizzare-con-una-realta-alternativ.html

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