giovedì 8 maggio 2014

Cioccolato e salute

Se è vero che i cibi più buoni sono anche quelli più pericolosi per la salute, il cioccolato sembra essere la classica eccezione che conferma la regola, o almeno in parte. Chi vuole beneficiare a pieno del suo prezioso carico di antiossidanti deve infatti abituarsi ai risvolti amarognoli del fondente, rinunciando al gusto cremoso del cioccolato bianco e a quello vellutato delle barrette al latte.

Non a caso, il cioccolato fondente rappresenta una delle più generose fonti alimentari di flavonoidi, rinomati antiossidanti presenti negli alimenti di origine o derivazione vegetale, come il , il vino rosso, gli agrumi ed i frutti di bosco.
Tanto maggiore è la percentuale di cacao nell'amata tavoletta e tanto superiore è la presenza di flavonoidi. In media, 100 grammi di fondente ne contengono 50-60 mg, mentre in un'analoga quantità di cioccolato al latte ne ritroviamo soltanto una decina di mg. Addirittura nulla è invece la percentuale di flavonoidi nel cioccolato bianco.
Dal punto di vista quantitativo, il contenuto in flavonoidi del fondente si avvicina a quello dei frutti di bosco (alimenti antiossidanti per eccellenza), mentre sotto il profilo qualitativo rispecchia, con le sue catechine, il potere antiossidante del the verde.
Ma perché i flavonoidi del cioccolato sono così importanti per la nostra salute?  Questi antiossidanti naturali limitano gli effetti negativi associati ad elevati livelli plasmatici di colesterolo ed in modo particolare della sua frazione "cattiva", data dalle lipoproteine LDL. Così facendo, grazie anche all'effetto antinfiammatorio dimostrato in vitro, i flavonoidi proteggono le arterie dai danni dell'aterosclerosi e prevengono malattie cardiovascolari come l'infarto e l'ictus. Il consumo quotidiano di piccole quantità di cioccolato fondente è inoltre in grado di abbassare lievemente la pressione arteriosa.
Nonostante questo alimento sia ricco di sostanze importanti per la nostra salute, è comunque buona regola non lasciarsi prendere da un eccessivo entusiasmo nei suoi confronti. I flavonoidi, infatti, non cancellano grassi e calorie, che nel cioccolato la fanno da padrone. Una tavoletta da 100 grammi fornisce poco meno di 500 calorie, coprendo, in un sol boccone, da 1/4 ad 1/6 del fabbisogno calorico quotidiano (a seconda dell'età, del sesso, della stazza fisica e del grado di attività sportiva).
Nonostante tutto, i trigliceridi contenuti nel cioccolato fondente di qualità non sono poi così malvagi. Essi, infatti, contengono approssimativamente un 33% di acido oleico (lo stesso presente nell'olio di oliva, con proprietà ipocolesterolemizzanti), un 33% di acido stearico (con effetto neutro sui livelli plasmatici di colesterolo) ed un 33% di palmitico (acido grasso saturo dalle proprietà ipercolesterolemizzanti).
Il vero problema è dato dalle calorie: tante più se ne introducono e tanto minore risulta l'aspettativa di vita. L'eccesso, come tutti sanno, si associa al sovrappeso, che a sua volta è implicato nell'insorgenza di un numero impressionante di patologie. Il cioccolato al latte e quello bianco, oltre ad essere più poveri di flavonoidi, hanno anche un potere energetico superiore del 10-15% e contengono piccole quantità (15-35 mg) di colesterolo, che è invece assente nel fondente.
Dunque, cioccolato sì, ma con moderazione. Più libertà, come sempre, agli sportivi e a chi conduce una vita attiva, ma anche in questo caso non sono giustificati gli eccessi. E' inoltre buona regola rispettare le seguenti indicazioni.
Scegliere un cioccolato con un contenuto in cacao pari o superiore al 65%, aumentando poi gradualmente tale percentuale; in questo modo si dà tempo al palato per abituarsi. Educandolo in questo senso, cosa assolutamente fattibile con un po' di pazienza, diminuirà anche l'attrazione nei confronti dei dolciumi e degli alimenti particolarmente dolci, con ulteriori ripercussioni benefiche sulla salute.#EK

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