Dove non arrivano gli specialisti, corre in aiuto la ricerca scientifica sempre più all’avanguardia. Ecco che si scoprono test sempre più sofisticati che permettono di capire dove, perché e se c’è qualcosa.
Qualche volta magari sentiamo o vediamo qualcosa che ci fa porre magari una domanda o ci crea dubbi, incertezze o paure di avere chissà cosa, invece non è nulla di preoccupante. Scopriamolo e saremo più tranquilli in ogni caso perché se ci sono anomalie possiamo intervenire in tempo e se non ci sono, meglio così. Ma allora di cosa parliamo?
Cosa sono i marcatori tumorali ?
In base ad una definizione data dai ricercatori e dagli oncologi che lavorano presso l’Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro sappiamo che i marcatori tumorali sono elementi presenti nel nostro organismo indipendentemente dalle forme neoplastiche presenti.
La diagnosi di una positività è data dalla risposta di una proliferazione di tali sostanze che fanno risultare un alto numero di cellule “malate”.
Il tutto va però esaminato considerando anche molti altri elementi.
E’ raccomandabile eseguirli solo se necessari ovvero in presenza di qualche sospetto da parte del medico o al fine di monitorare la situazione in caso di positività.
Alcuni marcatori tumorali sono prodotti dalle cellule tumorali, altri da anomalie nell’attività endocrina, altri ancora aiutano ad individuare il tipo di neoplasia.
Tra questi ultimi, che verranno spiegati in seguito, ci sono il PSA o il CA 125: il primo è indicatore di una cellule neoplastiche nella prostata, il secondo nell’ovaio.
Il CEA o l’Alfaproteina, è tra i primi marcatori tumorali scoperti nel 1905 che, insieme alle neoplasie gastroenteriche ed intestinali, si pensava potesse aiutare a diagnosticare i tumori nella loro fase iniziale o preclinica. In seguito, si è scoperto che non è sempre rispondente a verità.
In realtà non esiste un marcatore unico che indichi ogni forma neoplastica. I risultati dei test vanno analizzati nell’insieme, valutando tutti gli altri valori e sintomi che si provano.
Di quali tipi di marcatori tumorali disponiamo?
Alcuni marcatori tumorali verificano unicamente la presenza di cellule neoplastiche, altri indicano l’aggressività e la natura, altri ancora permettono di capire la possibile risposta dopo un trattamento biologico.
Vediamone alcuni:
- Tireoglobulina: è la proteina che viene sintetizzata dai tireociti (follicoli tiroidei), che sono circondati da una folta rete capillare che permette una buona vascolarizzazione. Il controllo dei valori T3 e T4 come anche del TSH oltre al marker suddetto dà indicazione dell’eventuale presenza di un’anomalia.
- Calcitonina: un alto valore di tale proteina suggerisce qualche problema a livello midollare.
- Gonadotropina corionica umana (HCG): è l’ormone fisiologicamente prodotto dal trofoblasto, (che durante la gravidanza indica la situazione nella placenta in quanto serve a nutrire l’embrione). L’HCG è generato da alcune cellule tumorali di entrambi i sessi quali il coriocarcinoma e mola vescicolare nella donna e dal carcinoma testicolare nell’uomo.
- Antigene carcinoembrionario (CEA): e’ una spia di alcuni tumori dell’apparato gastro-intestinale, del polmone, della mammella e dell’ovaio.
- Alfaproteina: Indicatore di neoplasie a livello epatico.
- PSA: riguarda esclusivamente l’uomo perché fa luce su neoplasie alla prostata. E’ importante l’individuazione nella fase iniziale per poter intervenire in tempo.
- CA125: è il marker dei tumori ovarici o più raramente dei tratti polmonari o gastrointestinali. Talvolta un alto valore può segnalare semplici infiammazioni a livello pelvico o per esempio problemi di endometriosi. Viene associato ad un altro antigene, l’HE4 per differenziare le neoplasie benigne da quelle maligne.
- Antigene 15.3: è generato dalle mammelle qualora vi siano neoplasie. Se si è nella fase iniziale potrebbe non rivelarsi, ma è importante il valore dopo l’eventuale asportazione chirurgica e la chemioterapia.
- NCE: il controllo del suo dosaggio consente di identificare neoplasie polmonari.
Se la maggior parte di questi dovrebbe essere fatta dopo una visita specialistica in caso di dubbio, ve ne sono altri marcatori tumorali consigliabili a tutti coloro che hanno superato i 65 anni di età.
I marcatori tumorali raccomandati
Premettendo che pur sentendosi ancora molto giovani, da una punto di vista anagrafico e fisiologico, al raggiungimento di 65 anni si inizia una nuova fase della vita, ovvero appunto la terza età, cosa sarebbe meglio fare?
Tra i più raccomandabili c’è la ricerca del sangue occulto nelle feci che indica se si è in presenza di ulcere gastriche o duodenali o se la situazione merita approfondimenti come la rettocolonscopia.
Vi sono poi i recettori per gli estrogeni ed il progesterone per esaminare il grado di aggressività di un tumore.
HPV: la ricerca del virus HPV nelle donne è utile per sapere se si può escludere una neoplasia del collo dell’utero. Andrebbe poi integrato con altri esami bioptici o istologici per essere più sicuri. In caso di positività, il ginecologo sarà in grado di stabilire come intervenire o meglio se è il caso di intervenire con il laser.
Recentemente, l’Associazione Americana di Oncologia Clinica ha stabilito alcune Linee guida per l’utilizzo dei marcatori tumorali che non devono essere usati come screening nella popolazione sana, ma solo in caso di necessità.
I marcatori tumorali possono essere usati come supporto e per indagini più approfondite finalizzate a diagnosi il più possibile precise ed attendibili.
Solitamente è caldamente raccomandato dopo aver subito un intervento chirurgico e si sta seguendo la chemioterapia per accertare la scomparsa e la non ricomparsa delle cellule malate. Ciò permette anche di rendersi conto dell’efficacia della terapia che si è eseguita e di controllare le situazioni recidivanti.
E’ importante che il paziente sia informato del perché si prescrivono questi marker e del fatto che potrebbero dare risultati tali da essere approfonditi con altri esami diagnostici rigorosamente prescrivibili dai singoli specialisti.
Fonte:
“Interpretazione clinica degli esami di laboratorio”, a cura di Widmann.
Fonte: https://www.idoctors.it/blog/marcatori-tumorali/
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