martedì 25 ottobre 2016

Cordone ombelicale: il legame tra feto e placenta

E’ più che noto che, per venire al mondo è necessario venga reciso il cordone ombelicale che fa da trade-union tra feto e placenta materna.

Si sviluppa a partire dalla quinta settimana, dall’ottava è già individuabile e alla dodicesima ha raggiunto la sua formazione completa.

Cordone ombelicale: come si presenta e come funziona

cordone ombelicaleIl cordone ombelicale quando nasce è lungo circa 50-60 cm ed ha un diametro di circa 20 mm; quanto all’aspetto, esso ha un colore madreperlaceo con qualche punto rossastro per la presenza di sangue al suo interno.

E’ rivestito dalla membrana amniotica e sezionandolo si può notare una sostanza gelatinosa (gelatina di Wharton) e tre vasi sanguigni (una vena e due arterie). La vena serve a rifornirlo di ossigeno e di sostanze nutritive da trasmettere al feto.

Quanto al suo aspetto, si può dire che si presenta in una forma attorcigliata, dovuta alla forma dei suoi vasi e ad alcuni rigonfiamenti che vengono chiamati “falsi nodi”.

Essendo il tramite tra placenta e feto, ovviamente è determinante per il passaggio di gas o sostanze nutritive, senza che possa verificarsi uno scambio diretto tra sangue materno e sangue fetale.

Una volta che il cordone si è formato viene a sostituire il sacco vitellino in cui si trovava l’embrione prima di svilupparsi in feto; fino ad allora il sacco era legato al corion, membrana che collega attraverso i villi coriali la madre al feto. Questo legame gradualmente e parallelamente allo sviluppo fetale si riduce, in quanto si viene a creare l’allantoide grazie al quale il feto respira, si nutre e si libera con le feci.

Cordone ombelicale: da quali patologie potrebbe essere colpito?

Il più spesso le patologie che possono colpire il cordone ombelicale sono o di natura morfologica o dovute ad anomalie nella lunghezza: se alla nascita si superano gli 80 cm, significa che si sorpassa la norma; se è inferiore ai 30 cm, invece, è anomalo perché troppo corto.

Il problema che deriva da una lunghezza più breve del normale è la formazione di giri multipli del tratto funicolare intorno al collo fetale; durante il travaglio, questi potrebbero stringersi troppo e recare danno al nascituro o rompersi.

Un’altra conseguenza potrebbe poi essere un’asfissia momentanea da parte del nascituro, ovvero alcuni attimi con il senso di soffocamento o mancanza di respiro.

Se il cordone è corto potrebbe indicare una sofferenza a livello della cavità uterina e dunque un ritardo nella crescita fetale ed una placenta ipotrofica cioè con un volume inferiore a livello cellulare e tessutale.

Il contenuto del cordone ombelicale può presentare delle anomalie: tra queste, la più frequente è la presenza di due vasi sanguigni anziché tre ed è in genere manca l’arteria ombelicale. Nel 10% dei casi ciò è dovuto a problemi di natura congenito-fetale (mancanza di un rene, vizi cardiaci etc. ).

In altri casi, il cordone può presentare molte masse di forma piccola che fanno pensare a varici, aneurismi o piccole forme neoplastiche; nell’ultimo caso, nel 50% dei casi, i feti non riescono a venire alla luce.

Tutte le anomalie sopradescritte si presentano il più delle volte nelle gravidanze gemellari che hanno un’unica placenta per entrambi i feti.

Se prima dell’avvento dell’ecografia, la condizione del funicolo veniva diagnosticata esaminandolo dopo l’espulsione, ora, è possibile evidenziare le anomalie già dal primo trimestre.

In presenza di qualsiasi malfunzionamento, è raccomandata l’amniocentesi.

Per conoscere se il feto è affetto da anemia o da una malattia emolitica è opportuno ricorrere alla cordocentesi, esame che prevede il prelievo ematico da un vaso funicolare. L’esame permette inoltre di scoprire se la madre è stata colpita da una malattia infettiva che potrebbe aver creato ripercussioni sul nascituro o potrebbe crearle sul neonato.

Cosa si fa con il cordone ombelicale appena il neonato viene alla luce?

cordone ombelicale nascitaUna volta che il chirurgo taglia il cordone ombelicale, il neonato perde il diretto contatto con la mamma, che poi recupererà durante il puerperio e nell’allattamento.

Il taglio viene effettuato a 10 cm dall’addome neonatale, ma viene lasciato un pezzetto tenuto da una piccola molla o un elastico ed avvolto in una garza sterile al fine di evitare eventuali infezioni o emorragie.

Nessuno, né la madre né il feto provano dolore al momento di questa operazione.

Il frammento di cordone che rimane attaccato, non ricevendo più sangue, lentamente si essicca e diventa di colore bruno o quasi nero; alla neomamma verranno le istruzioni su come procedere con la garza per evitare eventuali infezioni del moncone.

Cordone ombelicale: come può essere impiegato

cordone ombelicale cellule staminaliIl cordone ombelicale contiene un sangue nel quale scorrono una moltitudine di cellule staminali, in grado di produrre a loro volta cellule ematiche che possono essere impiegate nelle trasfusioni o a fini trapiantologici in caso soprattutto di malattie che compromettono il midollo spinale.

L’importanza del cordone ombelicale è quindi notevole poiché ottimizzando le sue proprietà si possono ottenere grandi risultati e aiutare molte persone che soffrono di malattie e ematologiche. Va aggiunto infatti che sono stati creati dei centri di raccolta che conservano il sangue del cordone per far sì possano essere pronte per curare leucemie, linfomi e malattie immuni o autoimmuni.

Il funicolo o cordone ombelicale ha una struttura anatomica in partenza vitale per il feto, perché al suo interno passano i vasi della circolazione fetale.

La sua composizione gelatinosa di Wharton e la sua spiralizzazione garantiscono una grossa resistenza alle frazioni e alle trazioni.

Ogni modificazione strutturale del cordone rappresenta la spia di possibili cromosomopatie. E’ opportuno recarsi dallo specialista che vi illustrerà l’iter più consigliato nel vostro caso.

E’ essenziale che le madri diventino consapevoli di tutti i benefici che può arrecare la conservazione del sangue ombelicale; in altre parole tutte le madri andrebbero stimolate ad acconsentire il prelievo e la conservazione del sangue poiché costituisce il miglior salvavita per tutti quei pazienti che soffrono di malattie ematiche.

Fonte:

www.my-personal trainer.it



Fonte: https://www.idoctors.it/blog/cordone-ombelicale/

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