martedì 15 aprile 2014

Sale nascosto negli alimenti: ecco i cibi che ne contengono di più


La quantità di sale che consumiamo ogni giorno non è solo quella che versiamo sui nostri piatti, a questa si aggiunge quella ben nascosta all’interno degli alimenti acquistati, anche di quelli che ci sembrano più salutari.

Ridurre il consumo di sale è importante per mantenersi in salute eppure, nonostante le diverse raccomandazioni che di volta in volta ci invitano a recuperare il gusto naturale dei cibi, noi italiani continuiamo a consumare ancora troppo sale.

Dai dati emersi dal progetto Minisal-Gircsi e presentati dal Centro nazionale di epidemiologia, l’introito medio individuale di sale tra gli adulti è pari a circa 11 grammi per gli uomini e 8,5 per le donne.

Una quantità eccessiva rispetto ai 5 grammi al giorno raccomandati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.



Ma la colpa non è soltanto nostra ma anche e soprattutto di un’alimentazione spesso sbagliata, fatta di prodotti confezionati resi più appetibili perché addizionati con sale.

Succede così che, con il trascorrere del tempo il gusto si abitua e anche quando cuciniamo tendiamo a salare di più perché ogni cosa ci sembra sempre insipida.

La quantità di sale che consumiamo ogni giorno non è infatti solo quella che versiamo sui nostri piatti ma a questa sia aggiunge quella ben nascosta all’interno degli alimenti acquistati, anche di quelli che ci sembrano più salutari.

I CIBI CHE ACQUISTIAMO E CHE CONTENGONO PIU’ SALE
In particolare, secondo le associazioni American Heart Association e American Stroke Association da anni impegnate a promuovere stili alimentari corretti, sarebbero sei gli alimenti troppo ricchi di sale che tutti noi acquistiamo quotidianamente al supermercato, tra questi anche il pane.

Secondo i ricercatori una sola fetta di pane contiene già il 15 per cento del quantitativo di sale raccomandato come porzione quotidiana.

Seguono gli affettati e la carne cotta come ad esempio il roastbeef.

Brutta sorpresa anche per gli amanti della pizza: due fette bastano per colmare il limite del consumo di sale quotidiano.

Si aggiungono alla lista anche il pollo arrosto confezionato e venduto nei supermercati, le zuppe pronte e infine i panini farciti soprattutto quelli ripieni di salse come maionese e ketchup.

Senza contare gli alimenti volutamente salati come ad esempio il dado da brodo o la salsa di soia che incrementano la dose quotidiana assunta insieme agli alimenti a cui fanno da condimento.

I DANNI ALLA SALUTE PROVOCATI DA UN CONSUMO ECCESSIVO DI SALE
Occorre quindi intervenire subito per evitare danni importanti alla nostra salute: come confermano molti studi, gli organi maggiormente colpiti da un consumo eccessivo di sale sono il cuore, il cervello e i reni.

Tra le conseguenze, a breve termine possono verificarsi picchi di ipertensione e problemi renali, a lungo termine ingrossamento del cuore, arteriosclerosi diffusa e danni gravi ai distretti cerebrali.

COME RIDURRE IL CONSUMO DI SALE
Ma, in che modo possiamo ridurre le quantità di sale introdotte volontariamente o meno nella nostra alimentazione quotidiana?

- Per cominciare, cerchiamo di ridurre il consumo di alimenti preconfezionati e dimangiare molta verdura.

- Se possibile, laviamo i cibi in scatola prima di mangiarli e sostituiamo il sale da tavola con le spezie per aromatizzare i piatti.

- Iniziamo inoltre a fare attenzione alle etichette e, se soffriamo di particolari patologie, prima di procedere con l’acquisto, leggiamo bene qual è il contenuto di sodio dell’alimento.

- Evitiamo di portare in tavola anche la saliera e sostituiamola con l’aceto e il succo di limone.

Abituarsi alla riduzione del sale negli alimenti è possibile, basta farlo in maniera graduale e a poco a poco non sembrerà più un sacrificio.

Questo non significa che bisogna eliminare totalmente il sale dalla nostra dieta: basta solo limitarne le quantità assunte quotidianamente.

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