martedì 3 giugno 2014

PERCHÉ SONO FAVOREVOLE AL DIVORZIO BREVE

Il divorzio breve ha avuto il primo ok dalla Camera. Ed è una buona notizia. Se per sposarsi bastano 25 giorni, per quale motivo un anno non dovrebbe essere più che sufficiente per separarsi?

«Finalmente» penso mentre leggo che il disegno di legge sul divorzio breve ha avuto il primo via libera dalla Camera. La proposta, che ora deve essere approvata dal Senato, accorcia i tempi tra la separazione e il divorzio: dai 3 anni attuali a uno (se marito e moglie non sono d’accordo) o a 6 mesi (se la separazione è consensuale).
«Finalmente» dico a voce alta. Perché ho divorziato due anni fa esatti e ancora oggi non capisco per quale motivo ci sia voluto tutto questo tempo. A settembre io e il mio ex marito depositiamo il ricorso; a gennaio andiamo dal giudice per firmare la separazione; a febbraio viene omologata la sentenza. Nel frattempo smantelliamo casa, decidiamo chi terrà la gatta, ci dividiamo mobili, libri, perfino i regali di nozze… E aspettiamo. Aspettiamo fino a maggio di tre anni dopo per ritornare in tribunale, dire che no, non ci abbiamo ripensato, e uscirne ufficialmente divorziati. Sapete quanto ci abbiamo messo? 1.127 giorni. E pensare che eravamo d’accordo su tutto (forse perché avevamo discusso su tutto fino allo sfinimento prima di arrivare a decidere di separarci).
«Perciò questa legge deve essere approvata una volta per tutte» commento al telefono con la mia amica Loredana. Ci siamo sposate nello stesso anno, poi lei si è trasferita in Francia a causa del lavoro del marito e per un po’ ci siamo perse di vista. Ci siamo ritrovate al suo rientro in Italia, entrambe divorziate. Solo che a me, in Italia, erano serviti più di 3 anni e mezzo, a lei, in Francia, 3 mesi. «Pensi davvero che bastino pochi mesi per chiudere unmatrimonio?» mi risponde. «Ma che senso ha aspettare?» ribatto io. «Dei figli non ti importa? Hanno il diritto di crescere con la mamma e il papà sotto lo stesso tetto». «Peccato che il più delle volte significhi assistere a litigi e ripicche». «E il valore sacro della famiglia?». «Qui però si sta parlando di 2 persone che, di comune accordo, non vogliono più formarla, una famiglia!».
Questo è il punto. Al di là della (brutta) parola, secondo me divorzio breve non significa fretta o superficialità. Ma rispetto e giustizia. Quando decidi di sposarti, nessuno ti chiede perché lo fai, quanto sei sicuro, se hai pensato alle conseguenze. Per un matrimonio bastano 25 giorni, il tempo dei documenti e delle pubblicazioni. Perché, allora, un anno non dovrebbe essere più che sufficiente per un divorzio? #EK

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