mercoledì 4 giugno 2014

I falsi miti dell'abbronzatura

A volte il desiderio (più che legittimo) di vederci abbronzati in tempi brevi, ci fa commettere sotto il sole alcuni errori "fatali". Scopri i falsi miti dell'esposizione solare: l'abbronzatura sarà assicurata e la pelle salva
 
Se uso la protezione solare, non mi abbronzo
Quanto di più sbagliato! Il filtro solare serve a schermare il peggio del sole e a far passare (filtrare, appunto) il meglio, cioè la quantità sufficiente a regalarci un colorito abbronzato.
Con i filtri solari ci si abbronzerà gradualmente, ma in maniera intensa e duratura. Se non si usa la protezione ci si scotta, quindi ci si spella, e l'abbronzatura che ne risulterà non solo non sarà uniforme, ma svanirà presto.
L'abbronzatura è sempre preceduta da una scottatura
Altro falso mito. L'arrossamento intenso della pelle indica che c'è un'infiammazione, ovvero che si è oltrepassato il limite di esposizione al sole, soprattutto se questa è avvenuta senza protezione o insufficiente.
Sotto l’ombrellone non mi scotto
Secondo uno studio dell'Università di Valencia, il tessuto degli ombrelloni filtra il 75% dei raggi solari. Ciò vuol dire se si è alle prime esposizioni, stare sotto l'ombrellone senza un'adeguata protezione solare si rischia di scottarsi, anche perché i raggi vengono riflessi dalla sabbia.
Se applico un SPF 20 molto spesso, è come se mi proteggessi con uno da 50

L'SPF rimane sempre lo stesso indipendentemente dalla frequenza con cui lo si applica.
Il sole è un rischio per la salute
Anche questo è un falso mito (anche se al contrario).
I fobici del sole dovrebbero essere rassicurati dal fatto che un'esposizione moderata e sensata favorisce la produzione delle endorfine, gli ormoni del benessere. Il sole inoltre stimola la produzione di vitamina D che offre all’organismo numerosi benefici: previene l’osteoporosi e rafforza l’apparato muscolo-scheletrico. Uno studio recente dell'Università di Harvard dimostra inoltre che un basso livello di vitamina D potrebbe portare ad una distribuzione disomogenea del grasso sottocutaneo, predisponendo agli accumuli adiposi.
Alcuni solari offrono una protezione totale dai raggi solari
Falso. Nessuna crema può proteggere dalle radiazioni solare in modo totale. Per questo motivo, sulle confezioni la dicitura "protezione totale" è stata abolita dall'EMEA (l'agenzia europea dei farmaci), in quanto considerata fuorviante per il consumatore. Non esistono più i vecchi "sunblock", cioè le creme che bloccano totalmente gli UV.
Il filtro più alto che si possa trovare in commercio è il 50+, che indica una protezione molto alta, ma a ben guardare sulle confezioni c'è sempre scritto che non c'è la sicurezza al 100% (ovviamente la raccomandazione è per i fototipi più a rischio e per i bambini).
Al sole l'acne migliora
È vero solo in parte. Inizialmente si avrà l'impressione che il sole asciughi la pelle, ma già a metà vacanza le ghiandole sebacee saranno incentivate a produrre più sebo, peggiorando l'acne.
Il consiglio è quello di proteggersi con un gel specifico per la pelle oleosa e/o con imperfezioni. Evitare le creme grasse, destinate ad una pelle più secca.
Se faccio le lampade posso espormi al sole senza problemi
Falso mito. La colorazione che danno docce e lettini UVA in realtà è molto superficiale, perché si limita al primo strato di cellule morte. Non attiva cioè il processo della melanina. Stesso discorso vale per gli autoabbronzanti che si limitano a dare un colorito artificiale.
Entrambi gli stratagemmi servono solo a non arrivare pallide in spiaggia.#EK

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