
Lo confermano i risultati di un recente studio cinese, condotto dai ricercatori della Huazhong University of Science and Technology, che hanno analizzato i dati relativi a oltre 200mila lavoratori, uomini e donne, con impieghi a orari fissi o variabili.
I turnisti sono risultati avere il 9% in più di probabilità di sviluppare diabete di tipo 2, percentuale che saliva al 35% se si consideravano solo gli uomini.
Se gli orari di lavoro cambiavano continuamente, il rischio cresceva fino al 42%, a testimonianza che era proprio la variabilità dell’orario a incidere profondamente sulla diffusione della malattia.
I risultati dello studio, pubblicati sulla rivista Occupational and Environmental Medicine, sarebbero da imputare all’alterazione dell’orologio biologico, naturale regolatore dell’organismo, data dai continui cambiamenti di orario.#EK
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