giovedì 27 novembre 2014

Ictus: i 5 sintomi che dovrebbero farci drizzare le antenne


Sono cinque i sintomi tipici che possono segnalare l'insorgere di un ictus, e a cui bisogna prestare molta attenzione, al fine di arginare le conseguenze.

L’ictus è un male attuale.
Colpisce molte persone e gli strascichi, quando non sopraggiunga la morte, si trascinano per molto tempo, rendendo la persona colpita più o meno invalida.
Prevenire un possibile attacco è dunque indispensabile per salvare la propria vita, ma non solo.
Secondo l’esperto cardiologo e neurologo, dottor Patrick D. Lyden del Cedars-Sinai Medical Center di Los Angeles, ci sono alcuni campanelli d’allarme tipici che dovrebbero metterci in guardia dal possibile arrivo di un ictus.
Se riusciamo a distinguerli e a correre ai ripari, è possibile che si possa evitare il fattaccio o, per lo meno, limitare i danni nel caso si verifichi – salvandosi anche la vita.


Prima, l’ictus era una malattia tipica degli anziani ma, nel tempo, ha assunto connotati più inquietanti a causa del rapido e continuo abbassamento dell’età di chi ne è vittima.
Si è passati pertanto da un’età media di 69-71 anni a meno di 55, con diversi casi anche tra i giovani e i bambini.
Il dottor Lyden, presidente di Neurologia e direttore del Programma Stroke al Cedars-Sinai Medical Center (CSMC), ha svelato che sono 5 i sintomi improvvisi e gravi che potrebbero indicare l’insorgenza di un ictus.
Anzitutto, vi è l’apparire su un lato del corpo di un improvviso intorpidimento o debolezza a livello del viso, del braccio o della gamba.
Altro sintomo comune è un senso di confusione improvvisadifficoltà a parlare e a capire quanto accade o si dice.
Vi può essere una improvvisa difficoltà visiva da uno dei due occhi.

E poi una altrettanta repentina e grave difficoltà di deambulazione, ma anche vertiginiperdita di equilibrio o di coordinazione.
Altri sintomi comprendono un fulmineo, forte, mal di testa senza causa nota o apparente.
Il dottor Lyden fa notare che uno qualsiasi di questi sintomi può manifestarsi in modo subdolo e poco apparente, tale da non indurre sospetto o preoccupazione.

Tuttavia, se uno di questi si mostra improvviso e prepotentemente, allora è bene correre subito ai ripari, prima che sia troppo tardi, perché potrebbe segnalare l’insorgenza di un ictus.
Sempre più definito come un “attacco cerebrale”, l’ictus al pari di un attacco di cuore richiede misure immediate per migliorare le probabilità di arginare l’invalidità e la morte.La tempestività è fondamentale: intervenire con una terapia farmacologia entro breve dal primo insorgere dei sintomi eclatanti è ciò che può fare la differenza nelle probabilità di sopravvivere o non rimanere invalidi.

Secondo la US National Stroke Association (NSA) due terzi dei sopravvissuti all’ictus hanno infatti una qualche disabilità.

Come detto, se tuttavia si riesce a intervenire per tempo con i farmaci: per esempio entro tre ore dall’insorgenza dei sintomi, si possono migliorare i risultati di circa il 30 per cento.
Ecco dunque un altro di quei casi in cui l’informazione può salvare una vita.
Conoscere i sintomi che possono svelare l’arrivo di un ictus è qualcosa che tutti dovrebbero sapere – non solo i medici, ma anche e soprattutto i pazienti.


Ictus: i 5 sintomi che dovrebbero farci drizzare le antenne

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