martedì 17 dicembre 2013

La carenza di ferro, i sintomi, le cause, l'alimentazione


Tra i sintomi della carenza di ferro ci sono pallore e spossatezza: fate attenzione ai segnali e regolate l'alimentazione

I sintomi della carenza di ferro
Il minerale ferro è parte fondamentale dell'emoglobina, una molecola essenziale per il trasporto dell'ossigeno nel sangue e verso tutti gli organi.

Una carenza di ferro può provocare anemia, che è sinonimo di pochi globuli rossi nel sangue, anche se con questo termine si può fare riferimento a diverse tipologie di malattie, dalle più alle meno gravi.

La quantità di ferro presente nell'organismo si può regolare soprattutto a livello di assorbimento, mentre l'eliminazione è relativamente costante (0,8-1,5 mg al giorno) ed avviene prevalentemente attraverso le feci, piccole emorragie intestinali o della pelle, attraverso la bile e l'urina.
Le perdite quotidiane di ferro sono variabili individualmente, frequenti soprattutto nel sesso femminile, durante i giorni del ciclo mestruale o in gravidanza.




L'assorbimento del minerale, a livello intestinale, varia a seconda del bisogno che ogni singolo organismo ha di ferro.

La carenza di ferro si manifesta attraverso sintomi come stanchezza, pallore, giramenti di testa e ronzii alle orecchie, battito cardiaco accelerato, polso debole e frequente, respiro affannoso.

Nel lungo periodo, la carenza di ferro può determinare anche un abbassamento della soglia del dolore, una cattiva regolazione della temperatura corporea, unaumento della caduta dei capelli una diminuzione nella concentrazione e nell’efficienza del sistema immunitario, che diventa più vulnerabile alle infezioni.

Le cause della carenza di ferro
Ci possono essere vari fattori che predispongono la persona a una carenza di ferro.
Tra questi, il principale è rappresentato dalla dieta.

Un apporto ridotto di ferro può essere infatti causa diretta della carenza di ferro, quando si consumano tanti cereali integrali e verdure, per esempio, oppure quando vengono combinati male gli alimenti; se, per esempio, si consuma poca carne o poco pesce, è necessario integrare il ferro attraverso altri prodotti o ridistribuire gli alimenti in modo corretto.

Altre cause di carenza di ferro possono essere disturbi o malattie paricolari, comediarrea, alterazioni gastro-intestinali, infezioni in corso, perdite di sangue(emorroidi, sangue dal naso, flusso mestruale abbondante, ulcere, emorragie); gravidanza e allattamento; sport, soprattutto la corsa.

Carenza di ferro e alimentazione

Del ferro in circolo nell'organismo, solo circa il 25% di quello presente negli alimenti animali e circa l'8% di quello contenuto nei vegetali viene effettivamente assorbito.

Considerando ciò, si può dire che mediamente il nostro organismo ha bisogno di 8-15 mg di ferro al giorno.

Come si fa per assumerlo?
Ecco qualche alimento che può venire in aiuto: la carne magra; i legumi; in particolare i fagioli; il pesce azzurro, come per esempio le sardine; i cereali o muesli con avena e frutta secca per la prima colazione.

Spremuta d’arancia, limone da integrare spremuto fresco sulla carne o in un bicchiere d'acqua dopo aver mangiato legumi, spinaci, bietole o verdure a foglia verde scuro sono validi accorgimenti: la vitamina C aiuta notevolmente l’assorbimento del ferro.
Sì anche a peperoni, pomodori, patate, uva e kiwi.

Attenzione invece, se si riscontra una carenza di ferro nella dieta, ad assumere troppi tè o caffè, da consumare lontano dai pasti.

Così come evitare i latticini: il calcio ne rallenta l'assorbimento.
Soja e noci con moderazione.
L’assorbimento di ferro diminuisce anche se assunto assieme ad alimenti quali uova e crusca.

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