martedì 3 dicembre 2013

Come prevenire e curare orzaioli e calazi


Gli orzaioli e i calazi sono fastidiosi ma si possono curare molto facilmente.

Un fastidio gonfiore della palpebra, arrossamento dolore quando succede si pensa a un problema della pelle, ma a stare male in realtà sono le piccole ghiandole che contribuiscono la formazione delle lacrime.
La maggior parte di noi non ne conoscerne nemmeno l’esistenza, ma le ghiandole sono molto importanti per la funzionalità dell’occhio.
Le loro secrezioni, infatti, costituiscono la parte grassa delle lacrime.
La parte grassa è indispensabile per fornire una barriera idrofoba lungo il bordo delle palpebre e impedire la fuoriuscita di liquido e il conseguente disseccamento dell’occhio.
E’ grazie a questa parte lipidica se la superficie dell’occhio rimane idratata durante la notte.


Quando le nostre palpebre si ammalano danno luogo a fastidiose patologie e talvolta anche antiestetiche come il calazio e l’orzaiolo.

Il calazio si forma a seguito di un’infiammazione con blocco delle ghiandole più grandi ossia di Meibomio, collocate lontano dal bordo della palpebra.
Se, invece, si ha un’infiammazione con blocco delle ghiandole più piccole quelle di Zeis e di Moll, che si trovano sul bordo della palpebra alla base delle ciglia, si ha un orzaiolo.
Questo disturbo è spesso dovuto a un’infiammazione da stafilococco.
Il calazio è dovuto, invece, all’ostruzione del dotto ghiandolare, conseguente all’infiammazione della ghiandola.
Poiché la ghiandola di Meibomio è più grande delle altre, il calazio può diventare molto infiammato e anche grande, producendo dolore e calore su tutta la palpebra.
Sebbene possa risultare poco evidente in fase iniziale, una volta esploso può richiedere anche dei mesi per guarire spontaneamente.
L’orzaiolo, invece, ha sintomi più evidenti: oltre a dolore gonfiore, presenta unarrossamento della palpebra con la comparsa di una punta di suppurazione.
Può svilupparsi sia sulla superficie esterna sia su quella interna della palpebra. Soprattutto nel secondo caso, si ha la sensazione di avere un corpo estraneo nell’occhio.
Nelle situazioni più gravi, si può innalzare la temperatura corporea.
L’orzaiolo si risolve in maniera spontanea nel giro di 4-5 giorni.

In entrambi i casi la valutazione dell’oculista è sempre molto utile per la diagnosi corretta e per la terapia da eseguire.
La guarigione del calazio può essere favorita con impacchi caldi che aiutano a fludificare il secreto ghiandolare grasso.
In fase acuta infiammatoria può essere utile utilizzare una pomata cortisonica.

Per l’orzaiolo, invece, può essere consigliabile l’uso di pomate oftalminiche antibiotiche.

In nessun caso le patologie delle ghiandole palpebrali sono contagiose, a differenza della congiuntivite.
E’ importante non toccarsi gli occhi mentre l’infezione è in corso, per non peggiorare la situazione.

Calazio e orzaiolo possono colpire chiunque, anche i neonati.
Quanto alla probabilità di soffrirne, i soggetti che tendono a sviluppare questi disturbi raramente hanno questo tipo di problema una sola volta nella vita.
Più frequentemente andranno incontri a questo problema, soprattutto se soffrono a infiammazioni croniche della palpebra (blefarite) o se hanno l’abitudine di toccarsi frequentemente gli occhi.

Tutte le forme di blefarite, l’infiammazione croniche della palpebra, sono il principale fattore predisponente rispetto a calazio e orzaiolo.
Le cause di un infiammazione del genere possono risiedere nell’eccessiva debolezza fisica, in una congiuntivite trascurata o ricorrente.

I sintomi della blefarite sono il prurito, presenza di eritema, annebbiamento della vista, e l’alterazione della lacrimazione.
Nonostante il fastidio, le conseguenze sulla vista sono inesistenti, importante però mantenere una corretta igiene in modo da evitare complicazioni.
Esiste anche una patologia della palpebra, ma non di origine infiammatoria.
Antiestetico, ma non dannoso né doloroso, si chiama xantelasma è una escrescenza giallastra, che si forma sulla palpebra superiore, nel’angolo interno.
Si tratta di deposito di colesterolo innocuo per l’occhio.
L’inestetismo può essere risolto con intervento chirurgico tradizionale, con la crioterapia ad azoto liquidi o con il laser.
Per evitare il verificarsi di infezioni e irritazioni, è fondamentale mantenere sempre una corretta igiene degli occhi.
Palpebre, ciglia e lacrime servono proprio a proteggere l’occhio da batteri e sostanze dannose.
E’ bene prestare molta attenzione ad alcune regole fondamentali lavarsi bene le mani, non toccare o sfregarsi gli occhi, lavare la zona perioculare due volte al giorno, utilizzando garze sterili, in caso si irritazione non utilizzare trucco o lenti a contatto.

Come prevenire e curare orzaioli e calazi

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