lunedì 6 febbraio 2017

Amalgama per le otturazioni, ma è davvero pericoloso?

Usato per decenni, questo materiale, che contiene mercurio, è stato progressivamente sostituito da altri. Ma ci sono rischi per chi ce l’ha ancora in bocca? Le risposte del dentista

L’amalgama usato in odontoiatria conservativa per eseguire le otturazioni è costituito da mercurio (45-50% circa del contenuto totale), argento (22-32%), stagno (11-14%), ed altri metalli. In passato è stato il materiale più utilizzato in odontoiatria, ma negli ultimi anni è stato gradualmente sostituito dai materiali compositi che garantiscono una migliore estetica, e risultati qualitativamente validi. Secondo Odontiatria33 “nel 2015 in Italia si stimano in circa 1,2 milioni le otturazioni in amalgama su un complessivo di circa 25 milioni, con un’incidenza media del 5%”

Attualmente l’uso dell’amalgama è indicato solo sui denti posteriori, per eseguire otturazioni di tipologie particolari, come le carie radicolari e/o sottogengivali, nelle quali i compositi darebbero risultati inferiori.

Un altro importante motivo che ha portato alla riduzione nell’uso dell’amalgama è la tossicità ambientale del mercurio che ha portato negli ultimi anni a una serie di iniziative da parte di organismi nazionali ed internazionali per ridurne l’utilizzo in tutti i campi e conseguentemente la sua dispersione nell’ambiente, a tutela della salute pubblica.

La tossicità ambientale del mercurio non implica però che le otturazioni in  amalgama siano pericolose per i pazienti.  Il tema torna alla ribalta periodicamente, recentemente con un servizio tv de Le Iene.

Cerchiamo di capire meglio.

I vapori di mercurio allo stato metallico (meno pericolosi della forma organica, principalmente metilmercurio, presente nel pesce e altri alimenti) si liberano in  piccola quantità dalle otturazioni e sono parzialmente assorbiti dal corpo umano per poi essere eliminati con le urine.

Negli ultimi anni sono stati eseguiti numerosi studi sia su bambini che su donne in gravidanza che confermano l’assenza di pericoli significativi legati alla presenza di otturazioni in amalgama e alla conseguente liberazione di vapori di mercurio

In media una persona che ha nella propria bocca 10 otturazioni in amalgama va incontro a un assorbimento giornaliero 50 volte inferiore ai limiti di sicurezza stabiliti dall’OMS.

Per precauzione però la stessa OMS e l’Unione europea hanno consigliato di limitarne l’utilizzo, sostituendola, quando possibile con altri materiale da ricostruzione  in particolare su soggetti potenzialmente vulnerabili come bambini e donne in gravidanza. Ai primi di febbraio il Parlamento Europeo ha dato il primo via libera a un provvedimento che, prevede, dal 2018, il divieto dell’uso di amalgama dentale nelle otturazioni per i bambini sotto i 15 anni e le donne in gravidanza o in allattamento. Questo anche per ridurre la dispersione del mercurio e così i  ridurre  rischi ambientali.

L’amalgama quindi è risultato sicuro sotto l’ aspetto della tossicità, però, come molte altre sostanze, può provocare  reazioni allergiche legate ai metalli che lo compongono. Queste reazioni si manifestano con alterazioni dell’aspetto dei tessuti gengivali,  in particolare con lesioni lichenoidi in vicinanza dell’otturazione, e possono essere diagnosticate attraverso le prove allergiche  specifiche. In questi casi ovviamente è indicata la sostituzione dell’otturazione

Cause di rimozione dell’amalgama possono essere la suddetta reazione allergica, esigenze estetiche del paziente e la sopraggiunta inadeguatezza della ricostruzione , ad esempio per carie secondaria o per frattura. Per la rimozione occorre isolare il dente dal quale rimuovere l’amalgama con la diga ed impiegare un’aspirazione di tipo chirurgico. L’irrigazione deve essere abbondante per garantire un valido raffreddamento  e bisogna creare la minore quantità possibile di polvere, sezionando l’otturazione in frammenti delle massime dimensioni possibili e rimuovendoli in blocco.

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Fonte: https://blog.cmsantagostino.it/amalgama-otturazioni-pericoloso/

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