La visita senologica è un esame molto utile per tenere sotto controllo lo stato di saluto del seno, indicata sia a scopo preventivo, sia per indagare sulla presenza di eventuali stati sospetti, indispensabile per prevenire il tumore alla mammella.
Scopriamo l’età in cui è consigliato sottoporsi a questo esame e come si svolge.
Visita senologica: quando farla
Gli esperti consigliano di sottoporsi ad una visita senologica a partire dai 25-30 anni di età, con cadenza annuale, se non si presentano situazioni sospette, che necessitano invece di un controllo più frequente.
Oltre a questo esame, come forma preventiva, le donne già all’età di 20 anni dovrebbero effettuare l’autopalpazione, per conoscere bene la struttura del proprio seno ed individuare con prontezza la presenza di eventuali cambiamenti che andrebbero sottoposti all’attenzione del medico.
Cos’è l’autopalpazione
L’autopalpazione è un esame di semplice esecuzione che ogni donna può facilmente effettuare a casa propria per controllare con periodicità la salute del proprio seno. Andrebbe effettuato a cadenza mensile nel periodo tra il settimo e il quattordicesimo giorno del ciclo mestruale, momento in cui la mammella non presenta, in genere, particolari stati di tensione e permette un’analisi più facile e approfondita.
Ricordiamo inoltre che la mammella è soggetta a continui cambiamenti ormonali e quindi è possibile che si manifestino situazioni che potrebbero destare sospetti e magari inutili allarmismi.
Per questo motivo il consiglio è sempre quello si rivolgersi a medici esperti e qualificati che possano chiarire qualsiasi nostro dubbio.
Per effettuare una corretta autopalpazione è necessario prima effettuare un’analisi visiva del seno, posizionandosi davanti ad uno specchio in un ambiente ben illuminato per poter analizzare la forma del seno e del capezzolo.
Successivamente sdraiandoci in posizione sdraiata supina, premiamo con i polpastrelli la zona compresa dal cavo ascellare verso il capezzolo, analizzando la parte sottostante con movimenti circolari, prima di un seno, poi dell’altro.
Ricordiamo che le due mammelle non sono mai perfettamente simmetriche, quindi è normale notare delle lievi difformità. Dovremmo invece porre particolare attenzione all’eventuale presenza di arrossamenti della pelle, rientranze, rigonfiamenti, secrezioni dai capezzoli, cambiamenti di forma e cambiamenti del colore.
Inoltre se al tatto avvertiamo zone particolarmente più dense che potrebbero segnalare la presenza di eventuali noduli, rivolgiamoci con prontezza al nostro medico per effettuare un’analisi più approfondita.
Visita senologica: come si svolge
La visita senologica è un esame indolore che esegue un medico senologo, che si svolge in una fase iniziale durante la quale il medico effettua un’anamnesi, ossia studia la storia clinica e le abitudini della paziente.
Effettua quindi domande per capire se in famiglia si sono verificate patologie importanti che hanno interessato il seno, se la paziente segue uno stile di vita corretto, come ad esempio se svolge attività fisica e una sana alimentazione, se non fuma e non beve alcolici, se assume particolari farmaci.
Successivamente, in una seconda fase, effettua un esame visivo delle mammelle e poi un esame basato sulla palpazione del seno.
La paziente viene fatta sdraiare su un lettino in posizione supina con le braccia distese verso la testa, il medico, con attenzione, analizza la struttura del seno. Se eventualmente dovesse notare la presenza di noduli, ne analizza la forma, dimensione e struttura. In genere un nodulo benigno ha una forma limitata, si muove, e non ha una consistenza molto dura.
Il nodulo maligno, invece, tende ad avere una forma irregolare, una consistenza dura ed è poco mobile.
Visita senologica: gli esami diagnostici
Per prevenire il tumore al seno, gli esperti consigliano di effettuare controlli periodici a partire dai 25-30 anni con un’ecografia mammaria e dai 40 anni con una mammografia, con cadenza annuale, se non sono presenti particolari problemi.
- Ecografia mammaria: è un’indagine che si basa sull’emissione di ultrasuoni a bassa frequenza. Il tecnico cosparge il seno con del gel e passa sulla pelle una sonda. Il gel permette una migliore resa delle immagini, e la sonda emette ultrasuoni che riportano su un monitor immagini a seconda del tipo di tessuto che incontrano. Questo permette un’analisi dettagliata della conformazione interna della mammella.
- Mammografia: è un esame preventivo che studia la struttura e la forma della mammella, aiuta ad individuare dei piccoli cambiamenti prima che si presentino segni visibili.
E’ un esame complementare all’ecografia, che è in grado di dare delle informazioni diverse rispetto a quest’ultima. In genere viene consigliata per le donne dopo i 40 anni, ma in casi particolari, quando ad esempio si sono presentati in famiglia casi di tumore al seno, o se la stessa donna ha presentato particolari problematiche senologiche, il medico potrebbe richiederla in un’età precedente.
È un esame diagnostico che dura pochi minuti e che si svolge comprimendo prima un seno, poi l’altro, tra due lastre. La paziente viene fatta posizionare in piedi di fronte ad una particolare strumentazione e viene invitata a posizionare prima una mammella, poi l’altra, su un ripiano, che verrà poi regolato dal tecnico per poter effettuare una radiografia sia in senso orizzontale che in senso verticale. Prevede l’emissione di una piccola quantità di raggi X.
Non presenta particolari controindicazioni, alcuni esperti consigliano di effettuarla subito dopo l’inizio del ciclo mestruale.
Gli esperti consigliano di tenere sotto controllo lo stato di salute del seno per poter intervenire prontamente in caso si dovesse manifestare un carcinoma mammario.
Per una corretta prevenzione oltre agli esami diagnostici è molto importante anche seguire un corretto stile di vita che includa una sana alimentazione, attività fisica e sane abitudini (niente fumo e niente alcol!).
Fonte: https://www.idoctors.it/blog/visita-senologica/
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