Con uno sguardo alle passerelle dell’inverno, la puff jacket tanto cara agli angolofoni si rende poliedrica. Ampia e architettonica per Balenciaga, su pantaloni a sigaretta e décolleté. Per Stella McCartney la regola del piumino (mini&maxi) su gonne lunghissime segue quasi ogni outfit, mentre Louis Vuitton lo vede dark e stretto in vita con stivali biker, ma solo per smitizzare un abito dal candore virginale. Rosa cipria e bordi in pelliccia per Alexander McQueen: fatata morbidezza.
Avvolgente o scultoreo, nerissimo o effetto arcobaleno. Che l’utilizzo del piumino non sia più confinato a vette innevate è ormai risaputo. Realizzato in materiale tecnico o in tessuti preziosi, di linea classica o con le più bizzarre fogge, ha ormai da tempo abbandonato il più banale connotato sportivo. Scoprendosi sì informale, ma anche pronto a sorprendere con dettagli preziosi.
Con la sua classica texture lucida, le più smaglianti sfumature Pantone sembrano irresistibili su ogni piumino che farà impazzire i nostalgici degli anni Ottanta & Novanta. Maggiore è la vibrazione del colore, più alta sarà l’altitudine consigliata per il suo utilizzo: perché se sulle vette tutto è permesso, in città il rischio kitsch si trova dietro ogni angolo. I toni squillanti andranno attutiti con modelli, tenendo a bada le linee più voluminose.
Oscuro e luccicante, in un piumino vinilico total black risiedono spesso ambizioni cinematografiche. Ma se mal portato, invece di uno charme futuristico effetto Matrix o conturbanti movenze da Cat Woman, potrebbe evocare la fascinosa consistenza del vuoto… pneumatico. Per non arrivare a drastiche associazioni, meglio la via dell’intransigenza: enfatizzando più drammatici look dark, o snellendo la silhouette con corti giacchini (perché no, di taglio vittoriano).
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Fonte: http://www.iodonna.it/moda/abbigliamento-accessori/2016/11/18/piumini-di-stagione-eleganza-tech/
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