giovedì 17 novembre 2016

Paolo Ruffini, «Eppure c’era una vita prima del web»

Paolo Ruffini ci pensa sopra. Ma senza perdere tempo. «Cosa rimpiango degli anni 90? Mi manca il videoregistratore: ho 16mila videocassette archiviate, di cui 8mila registrate in Tv».

E la colla Coccoina?
«Anche, e poi non riesco a rinunciare ai vecchi film con Bud Spencer e Terence Hill. Almeno una volta l’anno devo rivederli».

Il popolare conduttore televisivo, autore e regista, 37 anni, esce in questi giorni in libreria con un libro amarcord sugli anni 90, Telefona quando arrivi (Sperling & Kupfer): una carrellata nostalgica, ma assolutamente ironica, sugli usi e i costumi di quando non avevamo il cellulare e «si andava a scuola e ci si innamorava lo stesso; in Tv facevano Bim Bum Bam e i papà uscivano di casa dicendo ‘vado a scaldare la macchina’».

Tra le tante storie che racconta, Ruffini descrive un incontro casuale a Milano con un ragazzino che gli chiede un “Selfone”. Mentre si auto-fotografano, Ruffini viene “snapchattato” con i simboli del Social (orecchie e naso da cane) e si sorprende, salvo venire subito preso in giro. «Uhm, come sei primitivo», gli viene detto. «I Millennials sono così. L’estate scorsa se non conoscevi i Pokemon Go eri emarginato. Ora se non se li fila più nessuno».

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Perché questo libro?

«Mi sono accorto che avevo bisogno di fare il punto, capire l’oggi. Un tempo c’erano i gettoni telefonici e Non è la Rai e ora? Oppure c’era il Festivalbar con i suoi cantanti in playback e nessuno diceva niente. Oggi Gianni Morandi non può andare a fare la spesa di domenica che viene massacrato dai Social».

Gli haters sono un fenomeno che colpisce ovunque e chiunque.
«I Social rischiano di farci apparire …asocial. C’è solo voglia di distruggere per affermare la propria identità. Se odio, esisto. Puoi essere un 14enne, cliccare sul web e criticare chiunque. Il web dà un grande potere, ma potere è responsabilità. Quanto siamo responsabili?».

Tu usi molto i Social?
«Scrivo moltissimo, ma solo di questioni che conosco. Ho 2milioni 300mila like su Facebook».

Telefona quando arrivi, si diceva: oggi la frase cult è “whatsappami quando arrivi”
«Oppure dicevamo: il rullino è finito. Ora è tutto un file».

Tra i personaggi elogi Fiorello, re del karaoke.
«È fantastico in tutto quello che fa. Se non è ancora andato a Sanremo è solo perché il festival senza di lui non potrebbe mai più essere Sanremo».

Non ti senti un po’ “primitivo” come ti ha detto quel ragazzo a Milano con questo libro nostalgia?
Paolo Ruffini esplode in una risata. «Ma no, è bello crescere con la memoria di quello che si è trasformato. C’era una vita prima degli smartphone, non fa male ricordarlo».

 

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Fonte: http://www.iodonna.it/personaggi/interviste-gallery/2016/11/17/paolo-ruffini-eppure-cera-una-vita-prima-del-web/

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