giovedì 10 novembre 2016

Che mi racconti di nuovo? – Il progetto MoReMED

C’è una spinta che accomuna tutti gli studenti della penisola a voler “fare” attivamente qualcosa, mettendosi in gioco. E’ da questa, e dalla grande disponibilità mostrata da alcuni professori, che l’anno scorso è nata l’idea del Congresso studentesco MoReMED.

Tutti noi abbiamo interessi diversi: c’è il maschio alfa che intraprese i sei anni di medicina con il desiderio di poter tagliare e cucire malcapitati, o la gentil donzella con spirito da crocerossina. Con buone possibilità poi, lui diventerà un appassionato di ematologia mentre lei brandirà seghe circolari da ortopedico. Il punto è che, frequentando in reparto o iniziando il progetto di tesi, si scopre che dietro ogni specialistica si nasconde un mondo che a lezione ovviamente è stato solo sfiorato ma che custodisce un qualcosa di utile non solo all’esperto.

Allora, perché privarsene? E in che modo si può fare, nella pratica?

Ci si è provato, proprio con il MoReMED. E’ un congresso di due giorni in cui, in mezzo a interventi più lunghi di ospiti di calibro, gli studenti hanno spazio per esporre qualcosa ai i loro colleghi, da pari a pari: piccoli gruppi di studenti hanno 15 minuti di tempo in cui possono parlare attraverso una presentazione powerpoint e trattare un argomento di frontiera curricolare, ovvero non un  complicato campo di scoperta ultraspecialistico, ma più un integrazione utile ai compagni dei vari anni rispetto a ciò che si è trattato a lezione. Come se il vicino di bancata ti dicesse “Non so se lo sapevi, ma…”. In modo chiaro, abbordabile e soprattutto utile a noi studenti, non solo di medicina ma di tutte le professioni sanitarie.
Certamente ciò che viene detto deve avere rigore scientifico ed essere controllato alla fonte, per cui chiunque presenti deve affidarsi alla guida di un medico o di un professore che possa aiutare nella realizzazione della presentazione, permettendo tra l’altro di accorciare un poco i ponti tra la figura del professore e quella dello studente, impostando un dialogo, che naturalmente la lezione frontale classica non permette. E’ difficile, certo, ed è proprio per questo che ne vale la pena, mettendosi alla prova.

Da buon studente di medicina e non di lettere, il mio scrivere è un po’ confuso, per cui è meglio lasciare parlare i video della scorsa edizione, per averne un’idea:

Ne abbiamo voluto scrivere qui, in questo sito (tra l’altro io stesso non sono uno degli organizzatori, vi parlo da semplice partecipante), perché crediamo che nel processo di miglioramento della nostra università noi studenti possiamo, se vogliamo, avere un ruolo determinante.

Allora ti invitiamo al Congresso MoReMED

A te che stai leggendo, vieni il 4 e 5 Aprile 2017 a Modena per partecipare dal vivo, oppure via streaming. E se l’idea ti sarà piaciuta, perché non esportarla anche nella tua Università, o ancora meglio migliorarla? In fin dei conti quello che importa davvero è diventare dei buoni medici, se lo si fa tutti assieme c’è più gusto.

A presto!

 

Comunicato di
Francesco Giaroni

L'articolo Che mi racconti di nuovo? – Il progetto MoReMED sembra essere il primo su La Medicina in uno Scatto.



Fonte: http://lamedicinainunoscatto.it/2016/11/progetto-moremed/

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