lunedì 3 ottobre 2016

Cellulite in gravidanza: cause, trattamenti e prevenzione

E’ormai risaputo ed accettato che diventare mamma comporta un fisiologico aumento di peso che di regola dovrebbe aggirarsi tra i 9 e i 12 Kg, ma non è così conosciuto il rischio della cellulite in gravidanza e soprattutto il modo per poter tener sotto controllo la situazione.

Non è certo nulla di grave, ma solo un qualcosa che può essere fastidioso veder comparire sulla pelle. Già ovviamente ci sono le smagliature che è difficilissimo evitare in quanto sia il peso inesorabilmente cresce, sia la pelle inizia a perdere la sua elasticità. Ma vediamo il perché spesso compare la cellulite.

Cosa si intende per “cellulite”?

cellulite in gravidanzaPer cellulite si intende quell’inestetismo della pelle caratterizzato da un aumento del grasso ipodermico (sottocutaneo) e da una sofferenza o infiammazione del tessuto adiposo (grasso). Tutto ciò comporta una pelle, definita dai più ossia da non specialisti “pelle a buccia d’arancia” in aree solitamente ben definite (zona pelvica ed addominale, braccia e gambe).

Spesso ha un’incidenza così alta in età post-puberale che è definita anche la “non malattia degli adolescenti”.

La cellulite si può presentare in 4 stadi classificati nella scala di Nürnberger e Müller:

  • 0 = se non si hanno segni di cellulite
  • 1 = se la pelle sembra essere liscia al tatto, ma grinzosa se si contraggono i muscoli o si pizzica.
  • 2 = comparsa di alcuni segni anche senza stimoli
  • 3 = evidenti alterazioni della pelle inclusi alcuni piccoli noduli adiposi.

Dal momento che oltre agli stadi, vi sono diverse forme, si può dire che la cellulite può anche essere definita:

  1. Edematosa: se dipende da una concentrazione di liquidi a livello delle caviglie, del polpaccio, delle cosce e delle braccia.
  2. Fibrosa: se compaiono noduli sottocutanei non percepibili al tatto ma che danno luogo il più delle volte a rughe o pelle a “buccia d’arancia”.
  3. Sclerotica: se i tessuti si induriscono poiché si ha la formazione di noduli evidenti o placche. In questo caso può provocare dolore.

Ma quali sono le cause della cellulite in gravidanza?

Molti potrebbero essere le cause scatenanti della cellulite in gravidanza:

  • problemi di metabolismo;
  • alimentazione scorretta;
  • particolari situazioni a livello dermatologico e sottocutaneo;
  • disfunzioni ormonali;
  • fattori di natura genetica;
  • disturbi del microcircolo;
  • alterazioni della circolazione linfatica;
  • infiammazioni di diversa natura.

In che rapporto sono cellulite e gravidanza?

Come si può forse immaginare, la cellulite in gravidanza tende a comparire se non a peggiorare; ciò potrebbe essere dovuto ad una certa predisposizione, all’aumento inevitabile di peso (c’è da auspicarsi entro i limiti normali ), un appesantimento della circolazione venosa e linfatica, ad una stretta dipendenza tra gli estrogeni e il grasso, nonché la tendenza alla vita sedentaria o con poca attività fisica.

Cosa viene suggerito per combattere o controllare la cellulite in gravidanza?

cellulite in gravidanza prevenzioneSarebbe preferibile seguire uno stile di vita il più sano possibile, fare un’attività sportiva senza eccedere nello sforzo e più idonea allo stato gravidico come per esempio il nuoto, la ginnastica dolce, la cyclette, camminare.

E’ altresì importante l’alimentazione che dovrebbe avere il giusto apporto di acqua o liquidi iposodici (acque minerali lisce), una bassa quantità di sale e spezie e una corretta assunzione di fibre.

Oltre all’alimentazione e allo sport andrebbe rivisto anche il proprio modo di vestire, con la scelta di abiti non attillati (pantaloni aderenti, gambaletti o calze autoreggenti con l’elastico stretto sono sconsigliati); mentre, sono preferibili calze a compressione graduata se non è estate. Il vestito va accompagnato da tacchi che non superino i 3-5 cm o da scarpe sportive comode.

Va aggiunto inoltre che l’uso di creme lenitive o di massaggi linfodrenanti potrebbero giovare soprattutto se le creme sono naturali e privi di sostanze quali ormoni o iodio, poiché possono influire negativamente sul metabolismo ad opera della tiroide.

Un altro rischio che può essere arrecato dalle creme è rappresentato dalle allergie o dalle irritazioni evitabili leggendo con cautela i principi attivi in esse contenuti.

Dopo il parto, quali soluzioni potrebbero migliorare o debellare la cellulite?

Come vi consiglierà anche il vostro ginecologo, dermatologo o chirurgo estetico, si potrebbero risolvere alcuni inestetismi attraverso tecniche che mirano allo scioglimento e alla rottura delle cellule adipose sottocutanee come ad esempio la laserlipolisi.

Questa tecnica si avvale di cannule nelle quali viene inserita una fibra ottica; una volta eseguita, tutte le sostanze frantumate e sciolte verranno eliminate per via naturale.

Un’altra possibilità è la fotostimolazione del collagene per migliorare la tonicità muscolare. Infine esiste la carbossiterapia ovvero l’introduzione di anidride carbonica per garantire una migliore circolazione di ossigeno, del sangue e della linfa intorno alle aree colpite da cellulite.

E’ essenziale però che qualsiasi tecnica scegliate, è possibile e caldamente consigliato effettuarla solo alla fine dell’allattamento o del puerperio.

Detto questo, non abbiate timore, la soluzione si trova!

Il consiglio è però sempre quello di prevenire per poter affrontare al meglio anche una spiacevole pelle a “buccia d’arancia”.

Bevete! Bevete! Bevete! Camminate! Camminate! Camminate!

Fonte:

www.nostrofiglio.it

 



Fonte: https://www.idoctors.it/blog/cellulite-in-gravidanza/

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